Cinque maceratesi e due locali in finale per i Dance Music Awards

Sono Donoma, Brahma, Edoardo Ascani, Pigini, Del Bianco, Sblendorio e Moglianesi

Cinque maceratesi e due locali in finale per i Dance Music Awards

Cinque maceratesi e due locali in finale per i Dance Music Awards

Il territorio maceratese, la costa soprattutto, nell’elite della movida italiana. A fotografare questa importante realtà sono i Dance Music Awards, gli Oscar del divertimento per quanto riguarda il mondo delle discoteche. Ben 5 maceratesi più due locali da ballo, un settebello insomma, sono in finale al concorso indipendente nato per individuare e valorizzare coloro che operano nel settore dance by night. Proprio da questa settimana è possibile votare esprimendo le preferenze, tutto è spiegato sul sito https://www.dancemusicawards.it/votazioni/procedura-votazioni/, quindi il 12 maggio si terrà il gran galà (per la stagione 2023) alla storica discoteca Cocoricò di Riccione. Sono 26 quest’anno le categorie stabilite dagli organizzatori e ancora una volta il Maceratese è in gara per vincere uno dei premi più ambiti, quello relativo alla miglior discoteca al chiuso. Un derby tutto civitanovese perché in nomination figurano il Donoma e il più recente Brahma. Proprio il direttore artistico di quest’ultima, Edoardo Ascani, è in finale nella specifica categoria degli Art Director. Il 43 Ascani, portorecanatese, è ormai un habitué di questo contest ma non l’unico del quintetto nostrano. Con lui anche il 31enne recanatese Nicola Pigini in lizza per Dance pop dj producer e immancabile troviamo il popolare Lino Del Bianco, 45enne di Mogliano (da tempo a Sforzacosta) indicato tra i migliori Pr d’Italia. Conferme anche per il 36enne Alex Sblendorio, Originario di Manfredonia, ormai maceratese d’adozione, emerso con le feste universitarie, è la voce del Donoma. Dulcis in fundo una novità, il più giovane con i suoi 23 anni: Alfredo Moglianesi. Nato in Argentina ma in Italia da quando aveva 10 anni, abita a Macerata ed è in finale come miglior fotografo, peraltro lui da quattro anni lavora e segue anche il Festival di Sanremo.

Andrea Scoppa