Container, notificato lo sgombero alle famiglie

Entro fine anno dovranno lasciare i moduli di via Colombo dove ci sono pure i terremotati. L’avvocato Scagnetti: "La gente è preoccupata"

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Venerdì sera due agenti della Polizia locale di Tolentino hanno consegnato le notifiche degli atti amministrativi del Comune agli abitanti dell’area container, in vista della chiusura di fine anno. Un foglio in cui ogni residente viene invitato "a liberare il container assegnato asportando i propri effetti personali entro e non oltre il 31 dicembre precisando che, in difetto, il Comune si vedrà costretto ad adire l’autorità giudiziaria chiedendo, se necessario, di dare esecuzione coattiva all’atto di indirizzo che a sua volta si pone come attuazione di statuizioni (deliberazioni) di ordine nazionale eo provenienti dalla Protezione civile".

Su una novantina di abitanti rimasti nei container, undici non hanno preso la notifica, tra chi non era presente nel momento in cui sono passate le due agenti e chi si è rifiutato di firmare l’atto. Interviene Riccardo Scagnetti, avvocato di Macerata; il mese scorso aveva inviato al Comune tre diffide a nome di tre famiglie che ora risiedono nei container ma sono assegnatarie (due in quanto terremotate e una per ragioni sociali) degli alloggi di piazzale Battaglia, non ancora terminati; nella diffida intimava all’amministrazione di provvedere entro 15 giorni alla consegna dell’alloggio assegnato e sospendere qualsiasi operazione o procedura volta alla chiusura o sgombero. "Finora – dice il legale – non abbiamo ricevuto risposta. Fatto sta che i miei assistiti, durante il Ponte dell’Immacolata, venerdì all’ora di cena, si sono visti consegnare le notifiche".

Queste fanno riferimento alla delibera di giunta di agosto, in cui era stato approvato l’atto di indirizzo per avviare i provvedimenti di chiusura definitiva dell’area container di via Cristoforo Colombo. "La situazione – aggiunge Scagnetti – ovviamente crea disagio e preoccupazione, anche perché è pressoché impossibile in questo periodo trovare casa in affitto. Lo studio è disponibile a seguire problematiche simili degli altri residenti al fine di costituire un comitato ad hoc. Domani faremo una riunione".

"Per queste tre famiglie – spiega l’assessore alla ricostruzione Flavia Giombetti – avevamo già trovato un’altra sistemazione essendo presenti figli minorenni (non in piazzale Battaglia, trattandosi di alloggi in fase di costruzione, ma comunque in città). Li terremo aggiornati, stiamo procedendo con la pulizia ecc. Come abbiamo ribadito più volte, ci siamo attivati per dare una mano alle persone che hanno difficoltà oggettive, con minori, ragazze madri, in situazioni di disagio. Ma più della metà degli abitanti è nelle condizioni di trovare casa da sola, ed è giunta l’ora che lo faccia; comprendo che all’inizio saranno destabilizzati, ma l’assistenzialismo di questi anni è stato nocivo. E non è giusto che la spesa resti sulle spalle del Comune, e quindi dei cittadini tolentinati. La passata amministrazione avrebbe dovuto fare uno sforzo maggiore nel trovare prima una soluzione". Cita ad esempio una famiglia di cinque persone dove lavorano tutte e cinque, "quindi con la capacità di trovarsi un alloggio, o a Tolentino o nei Comuni limitrofi". "Ci sono anche percettori del reddito di cittadinanza – conclude l’assessore tolentinate Giombetti –. La scusa delle poche case in affitto dopo sei anni regge poco. Purtroppo, a mancare, è la volontà".

Lucia Gentili