Coronavirus, tre morti in 24 ore nel Maceratese

Le vittime sono: Franco Coloccini del capoluogo (80 anni), Maria Luisa Ombrosi di Cingoli (69) e Anna Maria Mancini di Pioraco (80)

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Macerata, 18 marzo 2018 - Con tre morti in 24 ore, sale a sei il bilancio delle vittime del coronavirus nel Maceratese. Nella serata di lunedì è spirato al pronto soccorso del capoluogo l’80enne maceratese Franco Coloccini. Stessa sorte è toccata ieri alla 69enne cingolana Maria Luisa Ombrosi, ricoverata a Jesi. Infine la piorachese Anna Maria Mancini, spirata a Macerata a ottant’anni.

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A livello regionale il quotidiano aggiornamento del Gores segnala 22 morti ai quali si aggiungono, soltanto per la provincia di Macerata, due vittime non conteggiate (Ombrosi e Mancini). Nella cifra di 22 rientrano otto decessi dei giorni scorsi, ma con diagnosi precedentemente dubbia e ora confermata. In totale il numero dei decessi nelle Marche sale a 91. Sei i maceratesi, tre dei quali cingolani.

Da segnalare che, per la prima volta c’è un decesso da coronavirus in un paziente senza patologie pregresse, un 70enne di Porto Sant’Elpidio morto all’ospedale di Fermo. "Il nostro pensiero – ha detto il governatore Luca Ceriscioli –, la nostra vicinanza e il nostro impegno sono per coloro che stanno soffrendo e per il personale sanitario che sta veramente dando il massimo".

Quanto alle vittime maceratesi, la cingolana Ombrosi, residente nella frazione Mummuiola, lascia due figli, un maschio e una femmina. Il feretro, trasferito dall’impresa funebre Gigli, sarà tumulato nel cimitero di Villa Strada durante la mattinata di domani. Aveva 80 anni ed era stata portata qualche giorno fa all’ospedale di Macerata, Anna Maria Mancini.

La donna era la madre di Stefano e Sergio Giuli, quest’ultimo direttore della banda di Pioraco. "Esprimo le più profonde condoglianze alla famiglia Giuli da parte mia personale e di tutta la comunità – ha detto il sindaco Matteo Cicconi – una perdita che ci addolora ancora di più in questo momento così difficile e particolare. Da parte della famiglia ho ricevuto un appello che voglio comunicare a tutti, quello di seguire il più possibile le indicazioni che vengono dalle istituzioni, restare a casa il più possibile e non sottovalutare il rischio di contagio. Comprendo la difficoltà che si vive in questo momento drammatico anche nel non avere la possibilità di dare l’ultimo saluto nelle forme a cui siamo abituati, una situazione che aggiunge dolore al dolore".