Coronavirus Macerata, allestita la prima struttura per i contagiati

La palazzina è a ridosso dell’ospedale. Il direttore Maccioni: "Pronti ad accogliere i pazienti Covid"

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Macerata, 6 aprile 2020 – Cominceranno a essere trasferiti da domani i primi pazienti alla struttura Covid-19 di Macerata . Una palazzina allestita in pochissimi giorni grazie alla collaborazione tra la Regione, l’Area Vasta e la Fondazione Andrea Bocelli, che permetterà di ospitare malati di coronavirus che non possono piu rimanere a casa , che non hanno bisogno di terapie intensive o semi-intensive. "L’aiuto della Fondazione Bocelli, che ha acquistato 30 letti di degenza, ha sicuramente accelerato l’allestimento della struttura – spiega il direttore dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni –. Poi noi abbiamo acquistato gli altri 15 che servivano, in modo che la palazzina fosse completa. I ricoveri partiranno gradualmente e interesseranno pazienti che non hanno bisogno della Rianimazione o che sono usciti dalla terapia intensiva o semi-intensiva e che, se non ci fossero posti negli altri reparti di Camerino e Civitanova, porteremo a Macerata, ma anche chi non può continuare a rimanere in casa perché ha bisogno di controlli costanti". Un primo trasferimento era stato ipotizzato già per oggi, poi rimandato a domani perché si sta verificando il corretto funzionamento del sistema di allarme antincendio. La nuova struttura per malati Covid è stata realizzata riadattando la palazzina, accanto all’ospedale, costruita negli anni Novanta per le malattie infettive, a cui poi seguirono svariati utilizzi . "Si tratta di una struttura che era stata pensata per rispondere all’esplosione e dell’Aids in quegli anni – continua Maccioni –. Poi fortunatamente l’emergenza non ci fu e, così, venne utilizzata per ospitare l’hospice al piano terra e il reparto di psichiatria. Dopo il terremoto del 2016 ci avevamo spostato anche alcuni uffici amministrativi e del personale, ma adesso la stavamo svuotando perché doveva essere interessata da una serie di lavori energetici e antincendio, per cui avevamo ottenuto fondi europei per quattro milioni di euro". Spostato anche il reparto di psichiatria in un’ala dell’ospedale, che ha permesso anche di aumentare di cinque unità i posti letto disponibili, arrivando ai 13 attuali . Mentre c’è stato uno stop momentaneo per il trasferimento dell’hospice nella nuova sede di Montecassiano. "Avevamo predisposto tutto ma siamo dovuti tornare indietro perché ancora non abbiamo trovato tutti gli infermieri che servono per coprire i nuovi 45 posti letto Covid – conclude Maccioni –. Abbiamo i medici, ma ci mancano gli infermieri, per cui in questi primi giorni impiegheremo parte degli infermieri dell’hospice e alcuni da altri reparti. Poi abbiamo già fatto gli avvisi per la ricerca e con quelli che ci manderà la Protezione civile copriremo tutte le necessità (per 45 posti letto servono una trentina tra infermieri, operatori socio-sanitari e coordinatrici, ndr) riprendendo il trasferimento dell’hospice entro questo mese".