"Così la scuola rischia di non sopravvivere"

Studenti e professori fanno lezione fuori dal Filelfo in segno di protesta. "Speravamo nel campus come promesso, ora la pazienza è finita"

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di Lucia Gentili

A lezione sul piazzale, per manifestare un disagio. Ieri mattina, dalle 11 fino al suono della campanella, alcune classi dei licei di via Ficili, a Tolentino, sono uscite, in rappresentanza di tutta la scuola. Il collegio docenti dell’istituto superiore Filelfo aveva già annunciato di entrare in uno stato di mobilitazione e di organizzare, con gli studenti, iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza. Ieri si è svolta la prima. In seguito al terremoto, studenti, insegnanti e personale scolastico, sono stati delocalizzati nei locali del capannone ex Quadrilatero, nell’attesa del campus, da costruire in zona Pace. "Una soluzione che sarebbe stata sostenibile per due-tre anni – spiegano i professori –. Ma ne sono passati già quasi sei e, nella migliore delle ipotesi, il campus sarà completato tra quattro-cinque. Perdiamo una classe all’anno, se continuiamo così la scuola rischia di non sopravvivere. Avremo un campus senza classi". I docenti evidenziano alcune criticità: affollamento in alcune classi, carenza di finestre, servizi igienici inadeguati, problemi di sicurezza per il traffico, difficoltà di socializzazione tra i ragazzi per assenza di atrio o cortili, posizione periferica aggravata dall’inadeguatezza dei trasporti a livello intercomunale e interprovinciale. "Le navette costringono ad adattare l’orario scolastico riducendolo di 40 minuti al giorno – aggiungono – e al pomeriggio non è possibile svolgere attività didattica per assenza di mezzi". A partecipare alla manifestazione sono state soprattutto quarte e quinte, le classi che si affacciano sulla strada. "Se non si delimita l’area – spiega un docente – è anche pericoloso". "Non ci stiamo muovendo per motivi politici o perché ci sono le elezioni – tengono a precisare gli insegnanti –. Ci siamo attivati in seguito alla riunione del 22 febbraio, richiesta dal consiglio di istituto, in cui sono emerse le tempistiche. Non ce l’abbiamo con nessuno. Vogliamo solo ricordare la nostra situazione precaria. La politica faccia delle proposte". Ieri il consigliere provinciale Laura Sestili ha fatto un sopralluogo con un tecnico. "Forse tutto questo andava fatto prima – afferma Katerina Semini, rappresentante della consulta provinciale studenti –, però meglio tardi che mai. Abbiamo sperato di vedere il campus come promesso". "E’ finita la pazienza di persone pazienti – dice il collega di consulta e rappresentante di istituto Nicola Gelsomino –. Questo è un primo passo concreto. Serviva un gesto, per svegliare e farci sentire. Non si può andare avanti così". Mercoledì sarà la volta della marcia silenziosa.