Covid: a Corridonia l'ex sindaco Calvigioni positiva al virus

Si è sottoposta al test a proprie spese: "Con il servizio sanitario sarebbe passato troppo tempo. Rinforzare il sistema di prevenzione"

L’ex sindaco Nelia Calvigioni ha fatto un tampone rapido

L’ex sindaco Nelia Calvigioni ha fatto un tampone rapido

Corridonia (Macerata), 18 novembre 2020 - Nelia Calvigioni positiva al Covid, "rinforzare subito il sistema di prevenzione". La notizia è arrivata ieri mattina, quando l’ex sindaco e presidente del Consiglio ha ricevuto i risultati dei tamponi molecolari effettuati insieme alla famiglia venerdì.

"Non ho sintomi e sto bene – spiega –. Per i tamponi ci siamo mossi autonomamente, rivolgendoci a un laboratorio privato dopo aver saputo che la classe della mia nipotina era in quarantena. In famiglia siamo positivi in cinque, e se avessi aspettato il servizio sanitario sarebbe passato troppo tempo. In quel caso, ancora non avrei avuto coscienza della mia positività e sarei stata libera di uscire, potendo essere contagiosa. In casa siamo separati anche tra di noi, e ad oggi al Gores la mia positività non è ancora stata registrata. Io mi sono autoisolata fin da subito e ho sempre rispettato tutte le normative, ma muoversi autonomamente ha un costo. Ho fatto un tampone rapido, seguito da un molecolare, ed insieme iniziano ad essere un centinaio d’euro a persona. Non tutti possono permetterselo. Serve più prevenzione e per questo motivo è necessario fare più test rapidi, in particolare alle categorie più fragili, magari stabilendo i soggetti attraverso una commissione medica, perché prima si fermano gli asintomatici e prima si spezza la catena e diminuiscono i contagi. Questo dobbiamo chiedere alle istituzioni, lasciando da parte ogni tipo di polemica politica e prendendo in mano le nostre esigenze. Perché il virus non ha bandiera, ed è un nemico di tutti. Dobbiamo restare uniti per superare questa pandemia, e per farlo serve un intervento più drastico. Lo dico sulla base della mia esperienza e della situazione che vivo".

"Per mio cognato vivo una realtà da incubo – continua Calvigioni –. È ricoverato all’ospedale di Macerata in condizioni gravi, dove riceve tutte le dovute cure in medicina d’urgenza, e deve essere trasferito in terapia intensiva. Il reparto è saturo e i primi tre giorni ha dovuto attendere in un container. Mi tengo in contatto con i medici e da parte loro ho sempre ricevuto risposte, ma in terapia intensiva i posti sono carenti. Anche loro lamentano della saturazione. Su questo serve uno studio concreto e immediato, per evitare il caos e creare posti. Convertendo reparti, inserendo medici e infermieri dove mancano, e facendo come detto più prevenzione. Bisogna muoversi subito, perché le persone non posso stare in un container, e non si deve morire di Covid. Di esempi che possiamo seguire ce ne sono tanti, sia per la città di Corridonia che per la Regione. Ovviamente, tutto questo comporta dei costi, ma le risorse in un’emergenza si trovano sempre. Basta fare delle variazioni, magari lasciando in sospeso altri progetti. Per il bene della società, cerchiamo di muoverci e fare qualcosa subito. Da parte mia non mollo, e continuerò sempre ad essere a disposizione, anche da casa".

Covid, le altre notizie 

Zona rossa e arancione: quando il prossimo cambio colore delle regioni

Dpcm Natale 2020: zone rosse addio? Strategia a due livelli per Conte

Crisanti: riaprire a Natale è inaccettabile

L'Abruzzo diventa zona rossa