Culle vuote in provincia Natalità, allarme Istat "È al livello più basso degli ultimi vent’anni"

Nel 2022 sono state registrate appena 1.849 nascite nel Maceratese, il 25% in meno rispetto alle 2.561 che erano state contate nel 2002. Censiti sul territorio anche 142 ultracentenari e 5.403 ultranovantenni.

Culle vuote in provincia  Natalità, allarme Istat  "È al livello più basso  degli ultimi vent’anni"

Culle vuote in provincia Natalità, allarme Istat "È al livello più basso degli ultimi vent’anni"

di Franco Veroli

La provincia di Macerata conferma la tendenza nazionale rilevata dall’Istat: nel 2022 si è registrato il più basso numero di nascite degli ultimi venti anni. Nel 2002 ci furono 2.561 nascite, nel 2022 si sono fermate a 1.849 (a fronte di 4.229 morti), 712 in meno, un calo percentuale del 27%. Situazione già nota da tempo, ma su cui forse sarebbe bene porre maggiore attenzione, visto che condizionerà la nostra società nei prossimi anni. Meno nati e più anziani, grazie al fatto che la vita si è mediamente allungata, si traducono in una realtà in continuo invecchiamento.

Basti dire che in provincia ci sono 142 ultracentenari e ben 5.403 persone con un’età compresa tra i 90 e i 99 anni (l’1,7% del totale). Complessivamente, i residenti al di sopra dei 65 anni sono 75.371, il 24,8% del totale, uno su quattro, mentre quelli di età compresa tra 0 e 18 anni sono 47.739, il 15,7% del totale. I soli 65enni sono 4.043, 1.270 in più dei 18enni, in tutto 2.773. Del resto anche il 2022 ha certificato in provincia un ulteriore calo di popolazione, come accade ormai da diversi anni. Al 31 dicembre scorso si contano 303.246 abitanti, 1.740 in meno rispetto ai 304.986 del 2021, e persino meno dei 304.326 del 2002: è come se avessimo azzerato vent’anni di crescita demografica. Nel calo dell’anno passato spiccano i dati di Tolentino, che ha perso 270 residenti (da 18.142 a 17.872), Corridonia che ne lascia sul campo 151 (da 14.821 a 14.670), e Matelica in cui il calo è stato di 120 unità (da 9.290 a 9.170). Residenti in calo anche a Cingoli (95 in meno), Treia (80 in meno), Morrovalle (66 in meno), Monte San Giusto (64 in meno) e Caldarola (48 in meno), tanto per citare alcuni dei casi più significativi. Ma a perdere abitanti è la stragrande maggioranza dei comuni, compresa Macerata, anche se appena di sette unità (da 40.503 a 40.496).

C’è anche qualche comune in cui gli abitanti aumentano, in testa Montecosaro (+63), seguito da Civitanova (+22) e Porto Recanati (+22). Interessante è l’aumento, sia pure lieve, che si registra in alcuni comuni piccoli comuni – gran parte dei quali dell’entroterra – come Sefro (+15), Montefano (+9), Gualdo (+7), Serrapetrona (+3), Bolognola (+1), Fiuminata (+1), Monte Cavallo (+1). ), Sant’Angelo in Pontano (+1). Così, se le scuole devono fare i conti con gli effetti della denatalità, che comportano una riduzione del numero delle classi e, di conseguenza, anche dei posti di lavoro, trovare un posto in una Rsa per un anziano è decisamente complicato: domanda elevata, offerta ridotta, le strutture esistenti non riescono a soddisfare le esigenze del territorio. E manca manodopera (si pensi alle raccolte stagionali nelle campagne o altri settori), sempre più difficile da trovare. Su tutto questo – e altro – si dovrebbe ragionare. Ma in pochi – almeno per ora – sembrano avvertire questo scenario come problematico. Ma saremo costretti a farci comunque i conti.