
Il sottufficiale della Guardia di finanza lascia la divisa, ma continuerà a studiare storia e a coltivare le sue passioni.
Dopo aver compiuto 60 anni è andato in congedo il finanziere Carlo Vito Mancino, brigadiere capo qualifiche speciali, in servizio nella sezione operativa volante della Compagnia di Civitanova. Originario di Bari, il suo è un volto familiare a Civitanova, non solo per il ruolo nelle fiamme gialle, ma anche per essere un grande appassionato studioso di storia e profondo conoscitore dell’antifascismo. Per quanto riguarda il lavoro, tra le operazioni più importanti che lo hanno visto protagonista con la divisa il ritrovamento della piccola Lisann Larocchia a Camerino nel 1998, e il macabro rinvenimento dei resti della povera Cameyi Mosammet nei pressi dell’Hotel House, nel 2018. Prima ha prestato servizio nell’esercito, in forza al distaccamento 28° Reggimento Pavia di Fano (allora nella Divisione meccanizzata Folgore), poi all’11° Reggimento trasmissioni Leonessa a Civitavecchia, con diverse operazioni delicate. Congedato, ha proseguito gli studi universitari e nel 1990 si è arruolato nella Guardia di finanza ed è stato inviato al III Battaglione allievi finanzieri di Mondovì. Varie le destinazioni tra cui le più importanti la Compagnia di Olbia e poi di Tarvisio, dove ha prestato servizio prima alla brigata di frontiera di passo Predil, poi alla sezione operativa al valico autostradale Tarvisio-Coccau, il soccorso alpino di Sella Nevea e infine nella Compagnia stessa. Ad agosto di 29 anni fa è arrivato alla Compagnia di Civitanova ed ha prestato servizio alla sezione comando, al nucleo mobile e, in ultimo, alla sezione operativa volante. Nel 1999 ha vinto il concorso per sottufficiali sovrintendenti e ha frequentato la Scuola sottufficiali a L’Aquila, uscendone con il grado di vice brigadiere. Alla pensione è giunto con il grado di brigadiere capo cariche speciali per raggiunti limiti di età (60 anni compiuti il 31 maggio).
Tra i servizi più importanti l’ordine pubblico per il sisma del 1997 e del 2016 con il ritrovamento di due campane risalenti al 1200, quello per ben tre Papi (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I), e poi appunto le vicende di Lisann a Camerino e Cameyi a Porto Recanati. Mancino è considerato un’istituzione della zona per quanto riguarda le ricerche storiche, svolte anche in collaborazione con l’Anpi. Fuori dalla caserma è operatore di diritto internazionale umanitario e anche istruttore federale di pesca per bambini.
Chiara Marinelli