Macerata, il Comune apre un suo distributore a Penna San Giovanni

Il borgo di mille abitanti era senza stazioni di servizio, così il sindaco ha investito 700mila euro. "Non voglio che i cittadini facciano 15 chilometri per rifornirsi"

Il sindaco Stefano Burocchi nella stazione di servizio in via di ultimazione

Il sindaco Stefano Burocchi nella stazione di servizio in via di ultimazione

Penna San Giovanni (macerata), 21 maggio 2022 - Perché un Comune di neanche 1000 abitanti realizza una stazione di carburante ‘bianca’ (senza i marchi delle compagnie petrolifere) di sua proprietà, brandizzata con il proprio stemma, investendoci la bellezza di 700mila euro? E come fa un ente di così piccole dimensioni a deliberare una simile opera pubblica (perché come tale è stata pensata) a luglio 2021 e arrivare, in capo un anno, ad inaugurare (si prevede a luglio) l’impianto realizzato ex novo lungo la provinciale Marina (a 1,5 km dal centro abitato)? Accade a Penna San Giovanni, paesino dell’entroterra maceratese che, al momento, è l’unico Comune della provincia ad avere una propria stazione di carburante, e forse è anche il primo della regione visto che c’è un progetto simile avviato dal Comune di Smerillo, nel fermano, che però al momento è in standby, e un altro a Force, nell’ascolano.

"La valutazione che abbiamo fatto è di tipo sociale ed economico – spiega il sindaco Stefano Burocchi –, consapevoli che, ai cittadini di Penna, anche se pochi, è giusto offrire servizi essenziali. Ci siamo chiesti: perché per fare rifornimento di benzina, anche per la motosega o per il decespugliatore, i pennesi debbono fare 15 km, arrivando a Gualdo o a Piane di Falerone?". Dei tre distributori esistenti in paese anni addietro, non ne è rimasto neanche uno per cui, dando seguito a un impegno del programma elettorale del sindaco Burocchi, il Comune ha acceso un mutuo trentennale di 700mila euro con Cassa Depositi e Prestiti per coprire l’intero costo dell’operazione (comprensivo dell’acquisto del terreno di circa 5mila mq), impegnando il bilancio con rate di 20mila euro annuali.

"No, non sono fondi legati al terremoto – chiarisce Burocchi –, né arrivano dal Pnrr che non prevede finanziamenti per progetti di questo tipo. Il massimo sarebbe che il cashflow generato da questa attività portasse nelle casse comunali 30mila euro annui, con un guadagno di 10mila euro. Ragionando in via più prudenziale, possiamo ipotizzare di recuperarne di meno ma – è l’interrogativo che si sono posti Burocchi e i suoi collaboratori – se spendiamo 120mila euro all’anno per la manutenzione delle strade di campagna, non sarebbe giusto spenderne 9-10mila per dare un servizio di questo tipo ai pennesi?".

Inoltre, siccome Penna è un Comune che punta molto sul turismo – "siamo una Montecarlo bonsai" scherza il sindaco – è giusto offrire servizi ai vacanzieri e "anche il distributore ha la sua importanza perché, oltre ai vantaggi, dà un maggiore senso di accoglienza, di dinamicità e di modernità, della località". Per la gestione dell’impianto "abbiamo acquistato strutture che funzionano in autonomia, tutto in via telematica con controllo informatico dal Comune, ma benvenga se qualcuno vuole prenderlo in gestione. Siamo più che aperti a questa possibilità".

Quali prezzi saranno praticati? "A noi basta coprire le spese, per cui saranno competitivi e tali da incentivare l’utenza a servirsi non solo del nostro distributore, ma a utilizzare anche l’autolavaggio". Una stazione di carburante griffata Comune di Penna San Giovanni, sorta in mezzo ai monti, comprensiva di una colonnina per la ricarica elettrica, per la cui realizzazione il sindaco si è affidato a Rosolino Gironelli (ha coordinato l’operazione), al geometra Giorgio Castagna e all’ingegnere Marco Sciamanna, e alla ditta Scavi & Condotte di Apiro.