Divise e trincee che stimolano il no alla guerra

Accurato museo bellico allestito da Luca Cimarosa nei granai del castello di Brunforte a Loro Piceno: cimeli originali dei due conflitti mondiali

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Nascosto nei granai del castello di Brunforte c’è un piccolo gioiellino nato dalla ricerca storica e della ricostruzione certosina di un appassionato. Luca Cimarosa, infatti, ha cominciato da ragazzo a cercare cimeli originali delle due guerre mondiali e, nel 1999, ha avviato l’allestimento di un museo a Loro Piceno, con l’obiettivo di porre il visitatore di fronte agli orrori compiuti nel corso dei due grandi eventi bellici del XX secolo, affinché venga stimolata una coscienza critica nei confronti dei conflitti armati. Così, all’interno del museo, hanno trovato la loro naturale collocazione quattordici manichini, di cui uno a cavallo, con uniformi complete e originali dell’epoca e sono stati ricostruiti una trincea, una postazione mitragliatrice e un reticolato italiano a gabbione per riprodurre la vita al fronte. Accanto a ogni pezzo alcune fotografie dell’epoca che raccontano quanto succedeva in guerra e perfino le lettere spedite dai soldati alle famiglie. "Da quando avevo dieci anni, che ho ritrovato la prima cartuccia sulla riva del mare a Civitanova, ho cominciato a leggere, informarmi, a cercare materiale originale e, pezzo dopo pezzo, sono arrivato a sette cannoni, decine di divise e cartucce, elmetti, trincee – racconta Cimarosa -. E sono tutti pezzi originali che, solo in parte sono riuscito ad esporre, perché servirebbe molto più spazio". Da qui l’idea di allargare il museo con un’intera sezione dedicata agli eroi dimenticati del secondo corpo polacco, che prenderà forma nei prossimi mesi. Un’idea che è stata raccontata anche a Anna Maria Anders, ambasciatrice polacca in Italia e figlia di Wladyslaw Albert Anders (il generale che alla guida del secondo Corpo Polacco vinse la battaglia di Cassino, permettendo lo sfondamento della linea Gustav e, accettando la collaborazione dei combattenti partigiani, liberò l’Abruzzo e le Marche), che in questi giorni ha visitato Loro Piceno, è stata ricevuta in consiglio comunale e ha ammirato anche il museo. "L’ambasciatrice si è meravigliata dei reperti che ho a disposizione – aggiunge Cimarosa che ha portato la Anders anche in un magazzino poco fuori il paese dove sono esposti anche due mezzi militari e un cannone -. Ho pensato di dedicare una sezione al secondo corpo polacco perché è stato dimenticato, molti si chiedono cosa facessero i polacchi in Italia e, invece, sono stati tra i fautori della liberazione. Nella nuova sezione esporremo uniformi, materiale di vita al fronte, come gavette da campo, zaini, barattoli di sigarette per continuare in questa riproposizione della memoria". "L’impegno di Luca Cimarosa, un appassionato, è fondamentale perché un museo del genere non ce l’ha nessuno in Italia e ce lo ha confermato anche l’ambasciatrice – commenta il sindaco Robertino Paoloni -. Ci sono tantissimi cimeli da mettere in esposizione, ma serve altro spazio, per questo visto che Luca ne ha uno disposizione, come amministrazione ci siamo impegnati a trovare le risorse e sono sicuro che si troveranno, perché se qualcuno viene qui non può non appassionarsi di ciò che vede. Tutto questo materiale può esser anche uno slancio per fare rete con altri Comuni del territorio che custodiscono altri cimeli, con cui dobbiamo fare sinergia. Quello che ha fatto Cimarosa, purtroppo, in tutti questi anni non è stato adeguatamente capito dalle amministrazioni, troppo impegnate a guardare all’oggi quando, invece, si dovrebbe guardare al futuro e capire che un patrimonio come questo non invecchierà mai".