Macerata, ex Upim. Negozianti schierati con il rettore

Spuntano cartelli sulle vetrine. Sacchi: "Sindaco commissariato, riferisca in Consiglio"

I negozianti si schierano con il rettore, nella foto Valentina Marcolini

I negozianti si schierano con il rettore, nella foto Valentina Marcolini

Macerata, 30 giugno 2018 - Suntano cartelli sulle vetrine dei negozi del centro storico. Una protesta silenziosa, affidata a una scritta in corsivo che fa riferimento a una frase pronunciata nei giorni scorsi dal rettore Francesco Adornato, il quale a sua volta cita l’antropologo Marc Augé. «Senza l’università, il centro storico sarebbe un non-luogo». Così si è espresso l’ateneo per esprimere tutta l’amarezza riguardo alla rinuncia al progetto sui locali dell’Ex Upim, spazio sfitto da anni dove si voleva realizzare un polo didattico per 600 studenti.

Il rettore ha comunicato la sua decisione dopo il parere negativo dell’ufficio tecnico del Comune sul progetto, per un problema di illuminazione nel piano intermedio della struttura. E ora, i commercianti si schierano con l’Università. «Macerata deve cambiare – dice Valentina Marcolini, della pizzeria in via Garibaldi -, bisognerebbe incoraggiare l’Università, mi riferisco anche alla vicenda dell’ex Upim». Stefania Ceci, di Casaidea in via Garibaldi, commenta: «Bisogna abbellire il centro e averne cura, invece che continuare ad avere locali in disuso. Questa nostra protesta è in realtà un grido d’aiuto al Comune, affinché tenda una mano al piccolo commercio, affinché la gente torni ad affollare il centro. A meno che non vogliano una città fantasma».

Anche Paola Tartuferi, della Casetta di cioccolato in via Garibaldi, ha appeso il cartello, e in merito all’ex Upim dichiara: «Non possiamo farci sfuggire questa opportunità. Dopo il terremoto molti residenti sono andati via dal centro, e i giovani sono spariti. I negozi che chiudono non potranno essere rimpiazzati, considerando il prezzo degli affitti e gli alti costi di gestione. Ho l’attività da 16 anni ma non ricordo di aver mai vissuto un momento tanto difficile». Duro anche l’intervento di Riccardo Sacchi, Forza Italia: «Carancini porta Macerata al disastro – dichiara Sacchi –. La parziale marcia indietro a cui la maggioranza, e in particolare il Pd, ha costretto Carancini, nell’inaudito e pericolosissimo scontro istituzionale con l’università, dimostra che il sindaco è di fatto commissariato. Il Pd tenta di separare le proprie responsabilità da quelle del sindaco che sta conducendo Macerata verso il disastro. La città ha toccato il suo punto più basso. Dopo la Lube, il flop del polo natatorio di Fontescodella, dopo le opache vicende calcistiche, assistiamo al balbettio sulle scuole promesse alle Casermette».

E incalza: dopo l’assurdo balletto sul nuovo ospedale, annunci mirabolanti sulla bretella Pieve-Mattei, adesso il sindaco inaugura una nuova inimicizia con l’università e si rinserra nel fortino di un centro storico in asfissia. Contro questa cappa che sta soffocando Macerata, Forza Italia chiama l’opposizione a una mobilitazione unitaria per stoppare l’opera di “distruzione di massa” che il sindaco e i suoi fedelissimi stanno perpetrando, rinnova la sua stima nei confronti del rettore e ribadisce la centralità e l’indispensabilità del ruolo dell’ateneo nella vita e lo sviluppo della città. Forza Italia chiede che il sindaco riferisca in Consiglio comunale sull’intera vicenda, sui rapporti con l’ateneo, e invita il Pd, se veramente intende prendere le distanze dal primo cittadino, a spingersi oltre il commissariamento di fatto, sfiduciandolo o almeno censurandone l’operato.