Macerata, il Comune blocca il progetto dell’ex Upim

Problema di illuminazione: no all’Università per i lavori. Il rettore: «Spazio vitale, non c’è attenzione politica»

La facciata dell’ex Upim (foto Calavita)

La facciata dell’ex Upim (foto Calavita)

Macerata, 24 giugno 2018 – Non c’è ancora una risposta ufficiale da parte del Comune all’Università sull’ex Upim, i locali di via Matteotti sfitti da anni che l’ateneo vorrebbe destinare a spazi per la didattica e co-working. Ma il parere inviato via Pec alla proprietà dell’immobile è negativo: ci sarebbe un problema di illuminotecnica, di illuminazione delle aule nel piano intermedio. Domani scade il termine entro il quale l’ufficio tecnico del Comune deve pronunciarsi sull’autorizzazione del permesso a costruire: sono infatti passati i 60 giorni previsti da quando l’Università ha presentato la domanda. Il Comune avrebbe inviato via Pec la risposta in merito, all’indirizzo della proprietà dei locali di via Matteotti. Ma l’ateneo non ha ancora una comunicazione ufficiale in merito all’esito. «In mano non ho ancora nulla (ieri, ndr) – dichiara il rettore Francesco Adornato – . E il fatto che sia passato tutto questo tempo lascia supporre il peggiore degli esiti. É quanto meno sorprendente che ci abbiano impiegato tanto. Qualunque sia la risposta, ciò non è sicuramente una dimostrazione di solerzia tecnica né di attenzione politica a uno spazio vitale non solo per l’università ma per tutto il centro storico, e per il futuro stesso della città».

Nell’ex Upim l’Università vorrebbe realizzare uno spazio con 550 posti per la didattica, più spazi di coworking, per un totale di circa 2.000 metri quadrati a disposizione, dove il piano terra è quello di maggior valore. Poi c’è il piano intermedio, mentre quello inferiore potrebbe fungere da magazzino e archivio. Complessivamente, tra acquisto e ristrutturazione, sono due milioni e mezzo di euro circa di investimento da parte dell’Università. Nello scontro che c’era stato a settembre scorso tra Comune e Università, per la lunga attesa da parte dell’Ateneo di un ok dell’amministrazione al cambio di destinazione d’uso di quei locali, altre questioni erano state inserite nella discussione sull’ex Upim: tra queste, le piscine. In una delle lettere inviate dal Comune in quel periodo al rettore Francesco Adornato si diceva: per voi è importante l’ex Upim? Per noi sono importanti le piscine.

Nello stesso pacchetto veniva sollevata anche la questione dei parcheggi, sottolineando che mancherebbero parcheggi pubblici in aggiunta a quelli per residenti. Il sindaco Romano Carancini aveva poi sottolineato che non era assolutamente contrario al piano dell’Università e che però avrebbe preferito vedere quello spazio aperto non solo agli studenti ma all’intera città. Alla fine il Comune aveva dato l’ok. Ora, dopo nove mesi, si attende di conoscere la nuova risposta dell’amministrazione.

Chiara Gabrielli