Macerata, ecco i farmacisti anti spaccio. "Niente mannitolo a gente sospetta"

Lassativo usato per tagliare l’eroina. "Ma ora la richiesta è crollata"

Un farmacista

Un farmacista

Macerata, 13 agosto 2018 - Diversi farmacisti se ne sono resi conto soltanto dopo i fatti di Pamela e Traini, quando le vendite sono crollate: il mannitolo che diversi ragazzi stranieri acquistavano, era utilizzato come sostanza da taglio per confezionare le dosi di eroina, e non come farmaco per un inesistente figlio a casa. Il mannitolo è un lassativo destinato soprattutto ai più piccoli, economico (il costo di una confezione viaggia tra una media di 1,70 e 2,50 euro, a seconda delle dimensioni) e perfetto come sostanza da taglio.

Per questo alcuni farmacisti, che hanno voluto restare anonimi per evitare problemi e ritorsioni, hanno deciso di non vendere più il farmaco da banco a personaggi comunque sospetti, preferendo dichiarare piuttosto di averlo terminato. Si tratta di una sorta di resistenza segreta, che però rischia di non portare a nulla: il mannitolo può essere sostituito da altre sostanze, alcune anche molto pericolose (il bicarbonato, la polvere di calce, poi addirittura la stricnina).

Quindi è difficile capire se rifiutando la vendita di mannitolo, si stia facendo la scelta migliore per la salute di un tossicodipendente. Fatto sta che per tutti la richiesta di mannitolo si è perlomeno dimezzata negli ultimi sei mesi, in alcuni casi raggiungendo lo zero. "Rifiuto la vendita, in alcuni casi – spiega un farmacista – ma sono decine le sostanze con cui si può diluire l’eroina. L’anno scorso, ci sono stati dei periodi in cui vendevamo anche quaranta confezioni al mese, mentre a febbraio ne abbiamo vendute soltanto quattro e a marzo zero".

"La confezione da 10 grammi è quella più richiesta – raccontano in una parafarmacia –, la vendiamo a 2 euro 50. Nel 2015 e nel 2016, abbiamo avuto delle uscite notevoli. Di solito, noi siamo su questo tipo di standard, circa dieci confezioni al mese. Sono invece sei mesi che il mercato è fermo". "Abbiamo iniziato a rifiutare la vendita di mannitolo – spiega un altro farmacista –, quando ci siamo accorti che a chiederlo erano spesso dei ragazzi, stranieri, e poi senza famiglia".

I dati più massicci li ha proprio questo farmacista: 343 vendite nel 2017, con una media di 29 al mese, contro le 101 di quest’anno fino al mese di luglio, con una media di 14 al mese. Praticamente gli acquisti si sono dimezzati. Il boom di vendite lo ha fatto segnare il mese di marzo dell’anno scorso, con 59 confezioni, contro le 16 del marzo 2018. E la diminuzione della richiesta di mannitolo si è mantenuta stabile in questi ultimi mesi, visto che a luglio le vendite sono state soltanto dodici. "C’era un ragazzo che acquistava tre confezioni per volta – ricorda un altro farmacista –, e veniva un giorno sì e uno no. Pensavo avesse un bambino piccolo a casa, ma dopo i fatti di Pamela e Traini ho capito. Quindi ho deciso di rifiutare la vendita a chi so che non ha bambini a casa. Evidentemente, c’è stato un passaparola, perché dopo i primi rifiuti, poi non si è più presentato nessuno sospetto".

Tra i vari farmacisti, c’è anche chi decide di provvedere comunque alla vendita, perché ritiene di rispettare così il proprio ruolo. "Anche se è un farmaco da banco, siamo tenuti a venderlo a chi lo chiede, straniero oppure no, dalle norme per il nostro settore".

Per il Rivotril invece, un ansiolitico e antiepilettico che assunto a grandi dosi e associato all’alcol porta a effetti simili a quelli dell’eroina, la vendita è rimasta stabile per tutti i farmacisti. Segno che al momento non c’è una vera e propria emergenza, complice forse il bisogno di una ricetta medica per ottenere il farmaco. Diversi blister di Rivotril, tuttavia, erano stati trovati dalla polizia durante i controlli nel parco di Fontescodella, tra gli involucri vuoti che probabilmente contenevano dosi di eroina e poi cocaina.