Foce intasata da tonnellate di detriti: il Chienti ha rischiato di straripare

Inciviltà: c’è chi ne ha approfittato per liberarsi di gomme d’auto usate

Foce intasata da tonnellate di detriti:  il Chienti ha rischiato di straripare

Foce intasata da tonnellate di detriti: il Chienti ha rischiato di straripare

Il Chienti in piena ha trascinato a valle tonnellate e tonnellate di rami e tronchi d’albero, che il mare ha poi spalmato lungo tutto il litorale sud di Civitanova. Con essi, anche plastica, bottiglie di vetro, lattine e altro. Tanto lavoro, e spese impreviste, per il Comune, in vista della buona stagione. Il fenomeno dei legnacci sulla spiaggia ha paradossalmente anche il suo lato curioso e quasi positivo. Sono, infatti, molti i cittadini che approfittano della situazione, soprattutto di questi tempi, per far tesoro di tutto, anche del legname da ardere per la prossima invernata. Qualcuno ha già provveduto ad ammassare i tronchi che poi, armati di motosega e ascia, ridurranno in ciocchi da caricare su furgoncini e portare a casa per alimentare, quando sarà il tempo, camini e barbecue.

Un Chienti ’arrabbiato’ come non succedeva da tempo, quello visto ieri, capace di creare giustificati timori di straripamenti. A Civitanova è già successo in passato, quando a farne le spese sono stati in particolare la pista ciclopedonale e qualche garage dei dintorni. Danni più gravi e addirittura tragedie hanno provocato in un passato lontano i torrenti Caronte e Castellaro. I ricordi sono ancora vivi nei… meno giovani, testimoni del dramma.

Nei giorni scorsi, il fiume ha spinto in mare ramaglie e tronchi d’albero, ma, e questo è l’aspetto più grave, anche materiale tuttora sparso sulla sua foce. E’ l’aspetto incivile di comportamenti che hanno per protagonista l’ uomo. La notte scorsa se ne è avuta una conferma: sulla sponda del Chienti, infatti, a poche centinaia di metri dalla foce, i volontari del CST, hanno rinvenuto un deposito di gomme d’auto di cui qualcuno si era liberato la notte precedente. "Un assurdo che si ripete spesso - denuncia Angelo Marinelli, responsabile della sezione cittadina -. Non è la prima volta che il fiume viene usato come discarica. Atti di inciviltà ancor più gravi, se si considera che l’impianto di raccolta rifiuti speciali è a poca distanza dal luogo di ritrovamento".

E’ successo in più occasioni, in passato, che oltre ai tronchi d’albero, il mare ha spinto a riva gomme dismesse d’auto e di mezzi pesanti.

Giuliano Forani