"Hanno intascato 55mila euro": a processo

Rinviati a giudizio due coniugi, agenti assicurativi di Pioraco. Padre e figlia avevano consegnato loro i soldi per diversi investimenti

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di Paola Pagnanelli

Con l’accusa di essersi messi in tasca 55mila euro di due clienti, saranno processati a gennaio i piorachesi Graziella Miconi ed Elvio Gagliardi. I due fino al 2019 erano stati agenti della società Cattolica, e avevano gestito l’agenzia "Assostudio" di Castelraimondo. Gagliardi, spostandosi tra i piccoli centri dell’alta val Potenza, aveva clienti storici, tra i quali una matelicese che si era affidata a lui per 25 anni. Nel corso di questo rapporto, la donna si era rivolta a Gagliardi per investire una somma che era stata donata al figlio; la scelta era caduta su alcune polizze della Cattolica. In una occasione, con la matelicese si era trovato anche il padre dall’assicuratore, e anche lui avrebbe avviato qualche investimento. Padre e figlia avrebbero così consegnato a Gagliardi e alla moglie l’uno 30mila euro, l’altra 25mila. Alla fine del 2019, i piorachesi avevano chiuso l’agenzia. Insospettiti da alcune voci, i matelicesi avevano chiesto informazioni all’agenzia di Camerino, scoprendo che non c’erano polizze della Cattolica a loro nome. Così era partita la denuncia per appropriazione indebita, che ha portato in tribunale Miconi e Gagliardi. Al giudice Giovanni Manzoni, l’avvocato difensore Giovanni Braconi aveva depositato una consulenza di parte, chiedendo una perizia psichiatrica su Gagliardi: l’uomo infatti avrebbe avuto dei problemi. Il giudice aveva dunque incaricato lo psichiatra Gianni Giuli di accertare quali fossero le condizioni dell’imputato, e la valutazione era stata che il piorachese era parzialmente incapace di intendere e di volere, ma capace di partecipare in modo consapevole al processo. Alla luce di questi risultati ieri mattina, accogliendo la richiesta del pm Rita Barbieri, il gup Manzoni ha rinviato a giudizio la coppia: la prima udienza si terrà il 12 gennaio. In tribunale, gli imputati potranno far valere le proprie ragioni e spiegare come siano andate le cose. I due matelicesi si sono costituiti parti civili, con l’avvocato Gian Marco Russo, per ottenere la restituzione delle somme perse e il risarcimento del danno subito dalla vicenda.