Accusati di avere intascato 55mila euro da due clienti, sono sotto processo i piorachesi Graziella Miconi ed Elvio Gagliardi, subagenti fino al 2019 della Cattolica. I due gestivano l’agenzia "Assistudio" a Castelraimondo. Gagliardi in particolare, che girava tra quei centri per contattare i clienti, era stato assicuratore di una matelicese per venticinque anni. A un certo punto lei gli avrebbe chiesto come investire alcune somme che erano state regalate al figlio, e così aveva iniziato a sottoscrivere una serie di polizze della Cattolica. Un giorno, mente a casa di lei c’era l’assicuratore, era capitato anche il padre della matelicese, e anche lui si era interessato a qualche investimento. Nel corso del tempo, padre e figlia avrebbero consegnato a Gagliardi e alla moglie rispettivamente 30mila e 25mila euro. Poi però, alla fine del 2019, i piorachesi avevano chiuso l’agenzia e sentendo alcune voci di presunti ammanchi, padre e figlia erano andati alla Cattolica di Camerino, scoprendo che non c’era alcuna polizza a loro nome. Così era partita la denuncia, per la quale Miconi e Gagliardi, dopo le indagini della Procura, ieri sono comparsi in tribunale con l’accusa di appropriazione indebita. Davanti al gup Giovanni Manzoni, l’avvocato difensore Giovanni Braconi ha depositato una consulenza chiedendo una perizia psichiatrica su Gagliardi, che non sarebbe in grado di partecipare al processo in modo consapevole per le condizioni di salute mentale. Il giudice ha rinviato l’udienza al 25 maggio, per nominare uno psichiatra e chiarire questo aspetto. Padre e figlia, intanto, si sono costituiti parti civili con l’avvocato Gian Marco Russo, chiedendo la restituzione delle somme perse e il risarcimento dei danni subìti dalla vicenda.