"I miei tre anni vissuti in prima linea Macerata mi ha cambiato la vita"

Pignataro lascia la città con destinazione Roma: la riconoscenza della gente mi riempie d’orgoglio "Il ricordo più forte? Una ragazza che si prostituiva vicino all’Hotel House per comprare una dose di eroina"

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di Paola Pagnanelli

"Macerata non era nei miei programmi, ma dal momento in cui vi ho messo piede la mia vita è cambiata dal punto di vista professionale, in meglio". Anche la città è cambiata da quando, nel febbraio 2018, è arrivato il questore Antonio Pignataro. La prova di quanto abbia lasciato il segno è nelle numerosissime lettere di saluto ricevute in questi giorni, da quando si è saputo che è stato richiamato a Roma. Mai un questore aveva avuto una simile attestazione di stima e gratitudine dalla provincia. "Tra i miei ricordi più forti legati a questa provincia – ha detto – c’è una ragazza che si prostituiva vicino all’Hotel House per comprare una dose di eroina, che si iniettava all’inguine, una cosa raccapricciante: non possiamo desistere dalla lotta allo spaccio. E poi un operatore ecologico di Civitanova, che mi ha salutato e ringraziato per quanto fatto per lui, i suoi figli, la sua famiglia".

"La mia destinazione originaria – ha ricordato ieri – doveva essere un’altra, ma l’emergenza nazionale mi ha proiettato a Macerata", messa ko dall’omicidio di Pamela Mastropietro e dalla sparatoria di Luca Traini. "A distanza di circa due anni, il 30 ottobre 2019, il capo della polizia Gabrielli per merito mi ha prospettato la possibilità di dirigere la questura di un’altra città a me gradita, ma ho preferito rimanere qui per continuare la mia opera mirata alla tutela delle giovani generazioni. La comunità aveva bisogno di rafforzare i sentimenti di libertà e giustizia e ho preso l’iniziativa nell’unico modo che conosco: scendere in strada facendomi carico dei problemi di legalità e impegnandomi al massimo per risolverli. Un compito faticoso che mi ha esposto a rischi, ma che ho portato avanti con disciplina e onore, trascurando i miei interessi personali e familiari e senza preoccuparmi della carriera. Volevo un rapporto di fiducia con i cittadini. È inevitabile, per chi come me ha preferito agire mettendoci la faccia, attirarsi qualche critica. In particolare, per quanto riguarda la cannabis light con i miei valorosi poliziotti e il procuratore capo Giovanni Giorgio abbiamo dato un forte messaggio a tutto il paese, abbiamo contrastato il fenomeno salvando dei ragazzi ed evitando sofferenze alle famiglie. Le critiche vanno accettate poiché servono a renderci sempre migliori, ma molti di più sono stati gli attestati di stima e riconoscenza". Il questore ha aggiunto di lasciare la provincia "con rammarico e tristezza. Ma l’avvicendamento è imposto da una rotazione che serve a stimolare l’impegno da parte delle forze di polizia. La vicinanza, l’affetto che mi avete testimoniato sono per me motivo di orgoglio e fonte di profonda gratitudine. Ho sentito una città stringersi intorno a me, ripagando l’impegno che le ho dedicato. È il dono più grande che porterò con me". Il questore, ricordando anche la sinergia con carabinieri e finanza, ha citato l’impegno messo in campo per ripristinare la legalità nei parchi cittadini, gli interventi all’Hotel House "dove però potrebbe servire una legge per risollevare anche a livello architettonico la struttura, dove non possono abitare tutte quelle persone".