"I nostri ragazzi subito occupati Il terremoto non ci ha fermati"

Luciani: "Il vecchio istituto è stato demolito, i lavori per ricostruirlo procedono a rilento"

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Sandro Luciani, preside dell’Itis Divini di Severino, il suo istituto risulta al primo posto in provincia, tra quelli tecnici tecnologici, per percentuale di occupati tra i diplomati: il 73%. "È un risultato che ci fa molto piacere. Ne siamo orgogliosi, vuol dire che, nonostante il terremoto e la pandemia, il Divini rappresenta un ottimo inizio per un futuro lavorativo". Un percorso pieno di ostacoli. "Il sisma ci ha costretto a lasciare la sede principale, poi abbattuta – riprende Luciani –, ora siamo nella scuola Luzi, mentre nella sede storica del Divini abbiamo a disposizione due laboratori nuovi forniti dalla Provincia, di meccanica e chimica, per il triennio. Nonostante non sia ancora pronto l’edificio principale, lo attendiamo da 6 anni ma i lavori vanno a rilento, negli ultimi abbiamo visto sempre un incremento costante del numero di iscritti al primo anno, ora superiamo i 660 studenti. Abbiamo una fortissima richiesta di tecnici dal mondo del lavoro – sottolinea –, proprio oggi (ieri, ndr) ad esempio, sei aziende di vari settori (tra cui calzaturiero, informatico, grafico) sono venute in visita per incontrare i ragazzi delle classi quarte e quinte, tramite l’agenzia interinale Gi Group, per avere un ampliamento del personale con i ragazzi del nostro istituto. Una fetta consistente dei nostri ragazzi va all’Università, ma altri cercano subito lavoro e grazie a occasioni come questa si creano contatti specifici in base anche ai loro interessi". Chi si iscrive all’Itis Divini, punta per la maggior parte alla formazione informatica, ma poi, piano piano, a partire dal triennio, i ragazzi si distribuiscono in modo più omogeneo. Sono cinque le specializzazioni che offre il Divini: chimica, meccanica, informatica, elettrotecnica, grafica e comunicazione. Luciani punta molto sulla formazione delle ragazze, "i corsi più appetibili per loro sono informatica, chimica e grafica e comunicazione". La scommessa del dirigente: "Vorremmo attrarre più alunni – spiega –, sappiamo che 6 su 10 si iscrivono ai licei ma ci piacerebbe incrementare il numero di coloro che scelgono gli istituti tecnici".

c. g.