iGuzzini: spiraglio, ridotti i licenziamenti

Azienda disponibile a tagliare gli esuberi. Incentivi per andare in pensione e diversi lavoratori pronti a un’uscita volontaria. Fissato un nuovo incontro

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di Asterio Tubaldi

Si prospettava un Natale drammatico per 103 dipendenti della iGuzzini, oggi di proprietà del gruppo svedese Fagerhult, e di conseguenza per decine di famiglie del territorio, con l’arrivo delle lettere di licenziamento, alla scadenza della cassa integrazione fissata al 26 dicembre di quest’anno. Ieri, a conclusione della prima vera fase di trattativa fra le parti, si è giunti, invece, ad una intesa che ridurrebbe significativamente il numero degli esuberi. Non è che l’azienda rinunci in toto a mandare a casa alcuni dipendenti ma, rispetto alla cifra originariamente comunicata nell’avvio della procedura di licenziamento collettivo, si è registrata una buona volontà da parte della proprietà a correggere al ribasso il numero. Questo, almeno, è quanto hanno comunicato in una nota congiunta ieri pomeriggio le tre sigle sindacali rappresentative dei lavoratori, Filctem Cgil, Femca Cisl, Ugl, unitamente alla Rsu. "Nella trattativa, che riprenderà con il prossimo incontro fissato per il 4 novembre - si legge - è prospettata una drastica riduzione del numero dei licenziamenti complessivi dopo che l’azienda, come richiesto nei precedenti incontri dalle organizzazioni sindacali, ha verificato la fattibilità della ricollocazione del personale rispetto agli esuberi dichiarati nell’avvio della procedura. Nel confronto tra le parti si è confermata l’opportunità di definire incentivazioni all’uscita dei pensionandi e di chi non si opporrebbe ai licenziamenti". Gli stessi lavoratori, nel corso dell’assemblea dei giorni scorsi, avevano fatto presente come un certo numero di loro avesse già spontaneamente deciso di liberare il suo posto di lavoro uscendo dall’azienda. Scelta che avrebbe favorito, e non poco, il buon esito della trattativa o, comunque, l’avrebbe resa meno dolorosa. Questa proseguirà con l’incontro del 4 novembre e successivamente ci sarà un confronto con l’assemblea sindacale dei lavoratori convocata per il giorno successivo.