Il chirurgo Sacco si candida: "Migliorare la sicurezza in città"

Il medico chirurgo Nicolantonio Sacco si candida a Recanati per migliorare la sicurezza, senza ambizioni politiche. Ha lavorato per 37 anni all'ospedale e spera di riattivare la chirurgia a ciclo breve.

Il chirurgo Sacco si candida: "Migliorare la sicurezza in città"

Il chirurgo Sacco si candida: "Migliorare la sicurezza in città"

Non ha ambizioni politiche tanto che, accettando di candidarsi nella lista civica "Per una Recanati migliore" del suo amico Maurizio Paoletti, ha voluto subito chiarire di non voler incarichi di sorta in caso di vittoria. Nicolantonio Sacco (nella foto), per 37 anni medico chirurgo all’ospedale di Recanati, sino al suo pensionamento avvenuto nel 2017, ha fatto questo passo credendo nell’attuale coalizione di centrodestra in appoggio alla candidatura a sindaco di Emanuele Pepa. "Non è stato difficile per me fare questa scelta – afferma – perché credo fermamente nell’integrità morale di Pepa. Spero solo di poter dare un mio contributo per migliorare la sicurezza in città. Ho avuto per ben tre volte la visita dei ladri e so cosa significa vivere costantemente con la paura di vedersi violata la propria abitazione".

Sacco, tre specializzazioni (chirurgia generale conseguita a Siena, toracica a Chieti con il professor Beltrami, un luminare nel campo, ed infine Urologica a Firenze), è arrivato a Recanati nel 1980 insieme al professore Aldo Campodonico e "insieme – ricorda – abbiamo operato nel campo della chirurgia tradizionale, da quella addominale a quella toracica e anche urologica. Erano i tempi in cui il chirurgo poteva fare di tutto e noi facevamo anche un po’ di ortopedia". Dopo Campodonico, giunse Cutini e con lui venne introdotta all’ospedale Santa Lucia anche la chirurgia laparoscopica. Dopo solo due anni, però, Cutini se ne andò a Civitanova Marche e al suo posto arrivò Corradini. Anche lui, dopo un po’, partì per Fermo. Quindi è il tempo del dottor Morelli. "Io per un periodo lavoravo sia a Recanati che a Civitanova Marche e fu un periodo terribile. Era verso la fine degli anni 90". Gli interventi chirurgici vennero ridotti gradualmente perché il piano sanitario regionale era orientato a centralizzare i servizi. Le due sale operatorie recanatesi, però, continuarono a lavorare anche dopo lo smantellamento del Dipartimento Materno Infantile e della Medicina Generale e questo grazie al fatto che Sacco impose il mantenimento almeno della chirurgia su cinque giorni a settimana. Con la partenza di Sacco, la chirurgia a ciclo breve venne chiusa. Lui ora non si arrende e dice di ci possono essere buone possibilità perché Recanati possa riattivare la chirurgia a ciclo breve.

ast. t.