Il comitato dei genitori diffida Regione e Asur

Mariotti: "Le Marche non hanno applicato la circolare ministeriale, una resa inaccettabile"

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"Gli interessi dei ragazzi sono una priorità, si applichi la circolare ministeriale". Questa richiesta è parte del testo di diffida che il comitato Priorità alla scuola Marche ha fatto recapitare al presidente Francesco Acquaroli, agli assessori Filippo Saltamartini e Giorgia Latini, al direttore sanitario Remo Appignanesi e al dirigente scolastico regionale Marco Ugo Filisetti: il motivo è la circolare dell’ufficio scolastico regionale del 2 dicembre che prevede il ritorno alla vecchia norma per le quarantene nelle scuole, ovvero già dal primo positivo in classe (e non con tre casi, come previsto dal governo). "Le Marche hanno applicato solo per duetre giorni la circolare del ministero – ha detto Silvia Mariotti del comitato –. Con la circolare del 2 dicembre è stato ammesso che Regione e Asur non erano in grado di attuare il protocollo ministeriale (perché non si riesce a fare tempestivamente i tamponi agli studenti, ndr): questa ‘dichiarazione di resa’ non è normale, e c’è stata prima che la struttura commissariale inviasse le risorse promesse. Quel protocollo ministeriale non aveva solo il compito di evitare la dad agli studenti, ma anche quello di intercettare tempestivamente altri casi nelle classi. È vero che i casi stanno aumentando, ma la situazione non è la stessa del 2020: gran parte della popolazione è vaccinata, lo è il personale scolastico e lo è anche una parte dei ragazzi delle superiori. Il problema sta nel mancato investimento nei tracciamenti, non è colpa dei singoli operatori, ma di chi decide le politiche a monte". Secondo il comitato, bisogna prevedere dei canali prioritari anche attraverso convenzioni con medici, pediatri, farmacie e laboratori privati per permettere, alla scoperta di un positivo, di fare subito i tamponi a tutti i componenti della classe.

Marta Palazzini