Il Superbonus al capolinea "Mille imprese a rischio"

Il Pd contro il governo: settemila dipendenti resteranno in mezzo alla strada "Il Maceratese tra i territori più penalizzati: Castelli e Acquaroli si mobilitino".

Il Superbonus al capolinea  "Mille imprese a rischio"

Il Superbonus al capolinea "Mille imprese a rischio"

di Paola Pagnanelli

"Oltre mille imprese e almeno settemila dipendenti rischiano di rimanere in mezzo alla strada, da lunedì, per effetto del decreto legge che ha fermato il Superbonus, e tante famiglie non potranno riavere le case distrutte dal terremoto. Ecco gli effetti delle scelte del governo". Così la deputata Irene Manzi, il consigliere regionale Romano Carancini e il segretario provinciale del Pd Angelo Sciapichetti, concordi nel dire che il provvedimento va bloccato. "Il decreto legge colpisce soprattutto le piccole e medie imprese artigiane e le famiglie – ha esordito Sciapichetti –. Ma qui la preoccupazione soprattutto è per la zona terremotata. Superbonus e sisma bonus evitavano ai cittadini l’accollo, oggi resta solo la detrazione di imposta. Siamo al fianco della Cna e le associazioni per dire a tutti, anche alle forze di maggioranza, di fermarsi. Hanno colpito il settore che è stato l’artefice della ripresa".

"Un decreto adottato sul far della notte – ha aggiunto l’onorevole Manzi – è un colpo di mano che blocca non solo i lavori del 110 per cento, ma tutti gli strumenti dell’edilizia. Secondo la Cna nelle Marche ci sono 1.300 imprese e 7mila lavoratori a rischio. Inoltre il provvedimento colpisce le fasce più deboli, perché chi non ha risorse per anticipare i soldi non potrà fare i lavori. Il decreto è stato assegnato alla Camera, e i gruppi parlamentari si sono già attivati: da lunedì incontreremo i sindacati, che non sono stati convocati a palazzo Chigi". I bonus dell’edilizia avevano mostrato delle criticità, si era pensato di cedere i crediti agli enti pubblici, di ridurre le percentuali di rimborso, "il Pd – ha proseguito la deputata – aveva proposto di avviare un dialogo a novembre, perché i problemi c’erano. Ma all’epoca non si è fatto nulla, e ora arriva questo decreto. Mi auguro che il commissario Castelli e il presidente della Regione Acquaroli si mobilitino, perché le Marche e il Maceratese sono i più penalizzati". "Nelle Marche si stima che fossero incagliati crediti tra i 900mila e il milione di euro – ha detto Carancini –. Ma ricordiamo anche che il sistema dei bonus tra il 2019 e il 2022 ha creato un valore aggiunto del 224 per cento, circa 74 miliardi in più: è stato un traino. Ora le più in difficoltà sono le piccole imprese e i cittadini, in particolare i pensionati, che non hanno accesso al credito e non hanno nulla da detrarre".

In consiglio regionale il Pd, con prima firmataria Anna Casini, aveva proposto una legge per far acquistare i crediti alla Regione, "ma ora questa possibilità non esiste più. Il governo aveva assicurato che non avrebbe tolto i bonus e ora, a tre giorni dalle elezioni in Lazio e Lombardia, arriva questo". Il commissario Castelli deve battere un colpo, è il commento degli esponenti del Pd, che invita tutti a scendere in campo per evitare un’ondata di fallimenti delle imprese locali e lo stop alla ricostruzione.