L’ufficio di collocamento va a carte bollate

Comune e Provincia condannati a pagare 70mila euro di danni per la vecchia sede di via Lorenzoni, scatta il ricorso in Cassazione

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Comune e Provincia potrebbero essere chiamati a risarcire un privato con 70mila euro, per una causa che si trascina dal 2009 e che ancora attende di avere una conclusione definitiva. Per questo, ora gli enti hanno chiesto alla corte d’appello di sospendere l’esecutività della sentenza, in attesa di chiudere la vicenda in Cassazione. Al centro della questione c’è l’edificio di via Lorenzoni, dove prima aveva sede l’ufficio di collocamento. Per legge, il Comune era tenuto a mettere a disposizione della Provincia la sede per questi uffici, pagando anche l’eventuale canone di locazione. Così aveva fatto l’amministrazione comunale maceratese, prendendo in affitto i locali da una società, la Country Boys sas del maceratese Marco Martinelli. Quando però la Provincia ha trasferito i centri per l’impiego, non c’è stato più bisogno di quegli spazi e il Comune ha risolto il contratto con la società. Liberati i locali, il privato ha però rilevato che c’erano dei danni e che l’immobile non era stato restituito nelle condizioni concordate. Da qui è partita la causa per il risarcimento dei danni. Il primo accertamento tecnico ha ritenuto che i danni fossero in realtà la normale usura di spazi frequentati da moltissime persone. E anche il tribunale civile di Macerata, acquisendo l’accertamento tecnico già svolto, aveva concluso nello stesso modo, negando al privato il risarcimento dei danni. Ma dopo la sentenza, Martinelli ha fatto ricorso in appello, e in secondo grado i giudici hanno dato ragione a lui, ordinando al Comune, e alla Provincia come garante chiamata a saldare il conto, di risarcirlo con 70mila euro, oltre agli interessi. A quel punto, Provincia e Comune si sono rivolti alla Corte di Cassazione, dove si sono intrecciati i ricorsi e dove comunque non è stata ancora fissata l’udienza per definire la vicenda. Tra le altre cose, gli enti locali hanno fatto presente che – nel corso della causa – era emerso che Martinelli non era proprietario dell’immobile, che aveva preso in leasing, e che peraltro la società del leasing glielo aveva tolto, perché non pagava il canone: dunque, non avrebbe avuto titolo per fare causa. Al momento, però, è in piedi la sentenza della corte d’appello, che ha dato ragione alla Country Boys, è esecutiva e il privato chiede dunque che sia saldato il conto. Per questo, Comune e Provincia, assistiti dagli avvocati Claudio Bruno Marcolini e Franco Gentili, hanno chiesto alla corte di sospendere l’esecutività della sentenza, in attesa del giudizio finale della Cassazione, anche allo scopo di evitare l’eventuale contestazione della corte dei conti per un danno erariale.