"La mia vetrina in frantumi, macchinette danneggiate"

Bus a fuoco, il negozio del fotografo Balestrini investito dalle esplosioni "Soltanto per un colpo di fortuna non ero in studio al momento dell’incidente"

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di Chiara Gabrielli

Sul muro in basso, vicino all’ingresso, è rimasta l’impronta nera dello pneumatico, ben visibile: chi passa si ferma, chiede spiegazioni ed esprime solidarietà a Roberto Balestrini, dello studio fotografico Close-up in via Roma. La sua attività è stata colpita in pieno dalle gomme e dai vetri del pullman esplosi durante l’incendio di lunedì, quando il mezzo Contram proveniente da Porto Recanati e con a bordo una decina di studenti e alcuni lavoratori ha preso fuoco davanti ai bagni pubblici. Tanti i danni, ancora da quantificare: la vetrina è andata in pezzi, per l’onda d’urto dell’esplosione, l’insegna si è gonfiata e rovinata ed è da buttare, le macchine fotografiche, sia istantanee che compatte, che erano esposte, sono rimaste danneggiate e buona parte del materiale, cornici in particolare, era per terra. "Sono gli imprevisti della vita – commenta Roberto Balestrini –, e soltanto per un caso non ero in studio al momento dell’incidente. Di solito infatti durante l’orario di chiusura ne approfitto per lavorare un po’, ma lunedì non ero lì. È andata bene. Se fossi stato dentro, non avrei passato un bel quarto d’ora. Pare che quelle del bus fossero ruote doppie e che ad esplodere sia stato lo pneumatico interno che ha scagliato quello esterno contro il negozio. Meno male poi che le tende dietro la vetrina hanno protetto il locale dai vetri". Sui muri dello studio e sulle foto incorniciate si vedono i segni neri del fumo. Intanto, gli esperti della vetreria Baldoni sono all’opera per sostituire la vetrina: ieri la stavano già montando. "Hanno fatto presto – racconta Balestrini –, il proprietario è una bravissima persona e mi è venuto incontro. Ora farò sostituire anche l’insegna, che è stata rovinata dal forte calore sprigionato dall’incendio, e pulirò il locale. Va cambiato anche il cassone per la serranda, il botto di lunedì ha fatto saltare le viti e ora è rimasto aperto. Piano piano si sistemerà tutto". Quando il pullman è andato a fuoco, lunedì, Balestrini era in centro. "È suonato l’allarme – dice –, però lì per lì non mi sono preoccupato, pensavo che qualcuno avesse urtato la saracinesca o la vetrina oppure che ad innescarlo fosse stato qualche rumore forte, qualche volta capita. Invece poi mi hanno mandato le foto, e nel frattempo ho sentito le esplosioni". Danneggiati dall’esplosione anche la porta del palazzo accanto e i vetri sopra, e dall’altra parte la bacheca della futura sede del Tacco d’oro. Gli addetti della ditta Baldoni hanno sostituito il vetro sopra il portone del palazzo.