La preghiera del piccolo Emmanuel "Non portate mio padre in Nigeria"

Il bambino ha chiesto che Alika sia seppellito a San Severino, in modo da poter visitare la tomba. La data del funerale non è stata ancora fissata: è probabile che possa slittare alla prossima settimana

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di Paola Pagnanelli

"Non voglio che mio padre sia portato in Nigeria. Voglio che sia seppellito qui". È stato Emmanuel, il figlio di Alika Ogorchurkwu, a chiedere che il padre, ucciso venerdì in mezzo alla strada a Civitanova, in pieno giorno, per aver chiesto l’elemosina, fosse sepolto a San Severino. Mentre la famiglia discuteva delle varie ipotesi, il bimbo di 8 anni ha espresso il desiderio che non lo portassero lontano da lui, in Nigeria. E la sua voce ha chiuso ogni discussione. Il rito sarà celebrato probabilmente la prossima settimana.

Martedì, dopo la conclusione dell’autopsia, il procuratore Claudio Rastrelli ha dato il nulla osta alla sepoltura. A quel punto la vedova di Alika, Charity, e i parenti hanno iniziato a ragionare sul funerale, da celebrare secondo il rito cattolico pentecostale. Qualcuno proponeva di riportare la salma nella sua patria, dove erano stati i suoi affetti e dove tuttora vivono molti parenti del 39enne. Ma Emmanuel si è rivolto all’avvocato Francesco Mantella, che assiste la famiglia in questa tragica vicenda, per esprimere il suo desiderio: ha chiesto che il padre non fosse portato via da San Severino, dove lui abita da quattro anni e dove vuole rimanere. Se lo portassero in Nigeria, il figlio non avrebbe qui neppure una tomba da visitare. Il bambino, che sogna di diventare un calciatore, parla italiano benissimo, a San Severino ha i suoi amici e la sua vita. E ha già perso abbastanza.

A quel punto la decisione è stata presa. Il corpo di Alika riposerà senza dubbio a San Severino. Restano ancora da stabilire invece il luogo e la data per il funerale. La cerimonia potrebbe slittare alla settimana prossima. Charity e il resto della famiglia stanno ancora aspettando l’arrivo di due fratelli del venditore ambulante, che vivono in Nigeria e che hanno bisogno di un visto per arrivare in Italia. L’avvocato Mantella ha già sollecitato la questura di Macerata, perché attraverso il ministero per gli affari esteri agevolino quanto possibile questa pratica, contattando le autorità di Lagos. Altri familiari sono già arrivati in provincia dalla Spagna e da altre città italiane. Una volta che tutti i più stretti congiunti saranno riuniti, si potrà procedere con il rito funebre.

Intanto, a San Severino è stata avviata una raccolta fondi da parte del Comune, a sostegno di Charity ed Emmanuel. Per contribuire, chiunque può effettuare un bonifico utilizzando il seguente Iban: IT36W0306969150100000046015. Nella causale di versamento si dovrà scrivere "Donazione a favore della famiglia di Alika Ogorchurkwu", ma sarà sufficiente anche scrivere semplicemente il nome di Alika.