"La Provincia non può acquistare l’ex albergo Balcone delle Marche"

"La Provincia – afferma il presidente Sandro Parcaroli – dovrebbe acquisire un immobile che non è di sua proprietà, con una spesa ingente a carico dell’ente e in un momento in cui le entrate sono in costante calo". Parcaroli si riferisce a quanto affermato da esponenti del Pd a Cingoli (Raffaele Consalvi capogruppo consiliare di minoranza, Narciso Ricotta consigliere provinciale, Angelo Sciapichetti segretario provinciale) che hanno sollecitato un ripensamento della Provincia sulla proposta di partecipazione al bando del Fondo complementare sisma per l’acquisto, dell’albergo cingolano "Balcone delle Marche" da anni inattivo. "Com’è stato spiegato in Consiglio provinciale – chiarisce Parcaroli – rispondendo alla mozione presentata sull’argomento dal consigliere Ricotta e da lui trasformata in ordine del giorno, il progetto riguarda l’acquisto dell’immobile non di proprietà della Provincia, mentre le misure contenute nel bando emanato dall’Ufficio Ricostruzione prevedono la valorizzazione del patrimonio pubblico. Per di più, si fa riferimento agli ambiti di turismo, cultura, sport e inclusione, che non sono di competenza provinciale. Le finalità previste dal bando attengono al recupero e alla valorizzazione del patrimonio pubblico, per scopi culturali, sociali, turistici e ricreativi, mediante collaborazioni tra amministrazioni pubbliche e operatori economici privati". Su quanto affermato dagli esponenti Pd circa la modestia degli oneri finanziari Parcaroli replica: "Non è vero che non ci sarebbero costi per la Provincia: l’immobile dovrebbe essere acquisito partecipando a un’asta fallimentare con accollo, nella migliore ipotesi del 90% della spesa (il bando consente acquisti immobiliari a corredo per un massimo del 10% del contributo) e la Provincia dovrebbe poi provvedere, con ulteriori spese, alla ristrutturazione dell’immobile per destinarlo, secondo quanto previsto dall’odg, alla finalità didattica e gestionale dell’Alberghiero. Le competenze didattiche afferiscono interamente alle scuole, non agli enti locali". Gianfilippo Centanni