"Lanciamo messaggi con l’arte di Haring"

Gli studenti si sono ispirati al pittore statunitense con lavori su bullismo, uso eccessivo della tecnologia e solitudine

"Lanciamo messaggi con l’arte di Haring"

"Lanciamo messaggi con l’arte di Haring"

Gli studenti delle seconde dell’istituto comprensivo Raffaello Sanzio di Porto Potenza si sono immersi nell’universo di Keith Haring, artista e attivista statunitense degli anni ‘80, noto per i disegni vivaci e per il sostegno ai diritti civili. In un innovativo progetto di educazione civica, i professori hanno guidato gli studenti a esplorare la vita e l’opera di Haring, evidenziandone l’impegno per la giustizia sociale e i diritti umani attraverso l’arte. Per rendere l’esperienza più coinvolgente, agli studenti è stato chiesto di creare dei disegni ispirandosi allo stile distintivo di Haring, ma con un focus su temi di attualità. Ecco alcuni disegni scelti dalla classe con le rispettive spiegazioni.

Sarah Antinori 2ªA. Titolo disegno: “Conseguenze di uno scorretto uso della tecnologia“. "Oggi si vedono gli sguardi abbassati dei ragazzi per inviare messaggi e pubblicare online qualsiasi cosa. Ci si trova seduti su una panchina, non a parlare, ma a maneggiare il cellulare, di cui si diventa dipendenti. In questi momenti di svago ci si tuffa in un’atmosfera virtuale, separati da tutto e da tutti, seppur vicini fisicamente: la concentrazione di ognuno diventa prigioniera di questo microscopico schermo. Si è soli, connessi con il mondo, ma non con i coetanei. Può accadere, che qualche adolescente voglia gestire il tempo in altri modi, proverà ad aprirsi un varco tra i compagni, ma sarà difficile abbattere quel muro virtuale. Forse si sentirà privo di connessione importante con gli altri, e isolato anche lui".

Greta Maria Baiocco 2ªA. “No alla violenza. Sì al supporto“. "Nel mio murales si distinguono la parte del supporto e quella della violenza. Dove viene rappresentato il supporto c’è una persona che si sente giù di morale ma arriva un’altra che lo supporta e lo aiuta. Dall’altra vediamo la violenza come impedimento al supporto".

Sofia Cameli 2ªA. “La musica unisce le persone“. "Ho voluto sensibilizzare l’importanza del messaggio contro la solitudine e la diversità. Ho raffigurato due uomini che cantano e suonano sul palco permettendo alle persone di diverse nazionalità di unirsi attraverso il ballo, la musica e il divertimento. In secondo piano ho raffigurato un paio di uomini che rappresentano la solitudine, piangendo senza sentire la musica che unisce le persone e, questa loro solitudine, è causata dalla tecnologia".

Giorgia Gattari 2ªA. “Conseguenze di uno scorretto uso della tecnologia“. "Ho disegnato degli omini ancora sani che vengono schiacciati dai tecno omini, gli omini influenzati dalla tecnologia. La tecnologia a volte può essere utile ma se utilizzata troppo può portare danni".

Sophia Gheco 2ªA. “No alla guerra“. "Nel murales si vede una grande città che vuole esprimere le manie di grandezza del genere umano, impegnato a generare ricchezza, ma la stessa "grande città", di norma simbolo della crescita economica, mostra alla base una montagna di cadaveri che simboleggia le guerre dilaganti. L’unione delle due immagini, dove la crescente montagna di cadaveri sembra diventare "le fondamenta" della stessa città, in realtà vuole essere un monito per tutti e dunque per chi osserva il murale a mettere in atto con ogni mezzo il messaggio scritto all’interno: "End the war before it ends you", ovvero "Metti fine alla guerra prima che la guerra finisca te".

Denisa Shaini 2ªB. “La tecnologia ci imprigiona“. "I ragazzi spesso diventano schiavi del telefono, a tal punto che neanche i genitori riescono a liberarli e devono chiedere aiuto ad esperti".

Viola Cuccaro 2ªB. “Leoni da tastiera“. Il telefono può servire ad eliminare le distanze e quindi la solitudine, ma alcuni, vigliacchi, lo usano per scrivere cattiverie".

Joseph Tartabini 2ªB. “Il bullismo“. "Al centro in una bolla viola c’è un ragazzo che viene isolato, intorno ci sono scene di violenza e in fondo quelli che invece di aiutare riprendono con il telefonino".

Maria Rebichini 2ªB. “Rispetto e pace“. "Sulla terra siamo in tanti, tutti diversi, dobbiamo imparare a convivere in pace e rispetto".

Il progetto non solo ha permesso agli studenti di esplorare l’arte e la storia di Haring, ma ha anche fornito uno spazio per esprimere le proprie voci e promuovere la riflessione e il dialogo su questioni cruciali per il futuro.

Sophia Gheco, 2ª A