PAOLA OLMI
Cronaca

Le due vite di Alessandro Berdini: "Da sprinter a terapista dei campioni. Così è arrivata la medaglia d’oro"

Il 37enne maceratese è nello staff della nazionale di sciabola che ha trionfato al Mondiale di scherma

Il 37enne maceratese è nello staff della nazionale di sciabola che ha trionfato al Mondiale di scherma

Il 37enne maceratese è nello staff della nazionale di sciabola che ha trionfato al Mondiale di scherma

Oro per l’Italia con la squadra di sciabola maschile al Campionato Mondiale di scherma tenutosi a Tbilisi, in Georgia, a fine luglio. A gioire c’è anche il preparatore atletico e terapista maceratese Alessandro Berdini che, da inizio anno, è nello staff della nazionale di scherma settore sciabola. Berdini è nato a Macerata 37 anni fa, ha lasciato la sua città e la sua famiglia a 19 anni per trasferirsi a Reggio Emilia.

Berdini, quando è iniziata la sua passione per lo sport?

"Sin da giovanissimo, quando avevo 10 anni e fino ai 18 ho fatto tutta la carriera giovanile nell’Atletica Avis Macerata sotto la guida di Luca Ciaffi vincendo anche titoli italiani. Poi ho sentito la necessità di andare oltre e mi sono trasferito a Reggio Emilia dove c’era un gruppo di allenamento e sono stato seguito per due anni dall’ostacolista cinque volte campione italiano e olimpionico Andrea Giaconi. Ho praticato l’atletica leggera per 15 anni di cui sette da professionista con il Centro sportivo di Aereonautica Militare e, con specialità 200 metri, ho vinto nove titoli italiani e ho partecipato a due mondiali e un europeo".

Cosa è per lei Reggio Emilia?

"Dapprima è stata la mia nuova base sportiva e ora è il luogo dove si svolge la mia professione, dove ho la mia casa, i miei amici, i miei affetti".

Cosa ha pensato di fare mentre si stava avvicinando il termine della sua attività sportivo professionistica?

"Ho iniziato a studiare massofisioterapia a Perugia e nel frattempo ho aperto in società, dal 2014 al 2021 uno studio di fisioterapia e di preparazione atletica a Reggio Emilia".

Fra le sue molteplici collaborazioni cosa ricorda ora?

"Quella come preparatore e fisioterapista della serie A di calcio a 5 maschile che ha vinto la Coppa Italia nella stagione 2017-2018. Dopo quel successo ho lavorato nel basket, e nel 2021 con lo schermidore Luigi Samele che alle Olimpiadi di Tokyo 2020, disputate nel 2021, ha vinto due argenti nella sciabola maschile".

Da ultimo?

"Dal 2025 ho iniziato questa splendida collaborazione con la nazionale di scherma, settore sciabola, sotto la guida di Andrea Terenzio che è il ct attuale della nazionale di sciabola maschile. Seguo tre (Michele Gallo, Matteo Neri, Pietro Torre) dei quattro (il quarto è Luca Curatoli) ragazzi della squadra che ha vinto l’oro e con i quali abbiamo raggiunto ottimi risultati, i più importanti sono l’argento europeo a squadre a giugno scorso e l’oro al campionato mondiale di scherma".

Qual è il programma?

"Alla Virtus Scherma di Bologna ci si allena quattro volte alla settimana, i ragazzi si impegnano molto e, come dico sempre, se si lavora duramente si raggiungono, come si è visto, i risultati".

Progetti futuri?

"L’obiettivo che ci siamo dati, con il nuovo ct della sciabola maschile Andrea Terenzio sono le Olimpiadi di Los Angeles del 2028".

Che tipo di soddisfazione dà vincere?

"Ovviamente la vittoria dà una grande soddisfazione ed è il risultato di un grande lavoro e impegno svolti. Io vivo ogni cosa in prima persona essendo stato un atleta; rivivo quelle sensazioni ed emozioni e mi identifico negli atleti che seguo oggi. Nel risultato finale la vittoria è la ciliegina sulla torta, ma spesso ciò che fa davvero crescere tutto te stesso sono proprio le sconfitte e non solo da un punto di vista sportivo".

Altre novità?

"Da gennaio ho aperto lo studio professionale di massofisioterapia "Abilita" che si trova a pochi chilometri da Reggio Emilia e si avvale di più professionisti".

Cosa le piace in modo particolare del suo lavoro?

"Data la mia estrazione professionale e atletica, il fatto di essere in grado di seguire i ragazzi a tutto tondo e seguendo il motto che ‘il lavoro ben fatto porta sempre i suoi frutti’".

Quante volte torna nella sua Macerata?

"Qui ho i miei genitori, mia sorella e mio fratello. Torno 3 o 4 volte l’anno proprio per il fatto che lavorando con lo sport sono spesso impegnato anche nei weekend".

Che effetto le fa rientrare alla base?

"Un grande piacere e una grande serenità. I miei genitori abitano in campagna, sono cresciuto qui. Le colline marchigiane mi rilassano molto. Anche per questo, in provincia di Reggio Emilia, ho scelto di vivere in collina. Mi riporta alla mia terra".