Le nuove specializzazioni Formazione fondamentale

Le nuove specializzazioni  Formazione fondamentale

Le nuove specializzazioni Formazione fondamentale

Roberto Sella il rapporto scuola-imprese è considerato una priorità. Quale modello e prospettive intravede?

"Come direttore dell’Its Academy Angelo Rizzoli di Milano e coordinatore della Rete Its Lombardia, non posso non citare l’esperienza degli Istituti tecnologici superiori. Un sistema che, insieme a quello universitario e delle Afam, costituisce il segmento dell’istruzione terziaria del nostro Paese. Un sistema riformato dalla legge 99 del 15 luglio 2022 con l’intento di promuovere l’occupazione, in particolare giovanile, e rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza, in coerenza con i parametri europei. E’ un modello molto efficace (l’annuale monitoraggio Indire certifica un livello di placement medio nazionale pari all’85% entro 12 mesi dal diploma) nel dare risposte ai fabbisogni delle imprese. E’ anche un modello virtuoso di partnership pubblico-privato, che vede la partecipazione di scuole, università e centri di ricerca, enti locali, associazioni di categoria e imprese. Nei primi 12 anni di vita ha dimostrato la capacità di dare risposte rapide, flessibili ed efficaci alle esigenze delle imprese, offrendo opportunità formative ai giovani che scelgono la specializzazione tecnica". "Gli Its Academy sono un riferimento per le partnership scuola-impresa. Non solo le imprese si associano agli Its Academy entrando a far parte della governance di tali istituti; ma, soprattutto, collaborano - da pari - nella manifestazione dei fabbisogni formativi e professionali dei territori. I giovani vengono accompagnati nella ’metamorfosi’ da studenti a professionisti, e indirizzati verso esperienze di tirocinio, un ’periodo di prova’ che porta all’assunzione al termine degli esami finali dei corsi. La presenza di personale aziendale, che porta in aula il proprio vissuto e le proprie esperienze, favorisce una didattica per competenze che permette agli studenti di apprendere i fondamentali concetti teorici e di metterli in pratica, risolvendo problemi reali complessi".

La rete degli Its è nata per una specializzazione mirata. Riesce ad adeguarsi ai continui e rapidi cambiamenti?

"Proprio la rapidità e flessibilità degli Its nel rispondere alle sollecitazioni, insieme alla capacità di formare competenze spendibili nel contesto lavorativo e profili che sono inseribili da subito nei processi aziendali, sono i punti di forza che le imprese riconoscono al Sistema Its. La capacità di adattare l’offerta formativa ai cambiamenti di contesto e all’evoluzione tecnologica è facilitata dal fatto che gli Its non hanno una programmazione imposta. Anzi. Sono chiamati a costruire, nelle aree tecnologiche strategiche per il Paese, profili aderenti alle necessità delle imprese e dei territori".

Perché, nonostante gli sforzi, le imprese non riescono a trovare manodopera specializzata?

"Attraversiamo una vera e propria emergenza educativa: aumenta sempre più la necessità di profili tecnici che le imprese non trovano e l’esigenza che questi siano in possesso di competenze sempre più specializzate che il sistema educativo attuale non riesce a formare. Il Sistema Its nasce proprio per contrastare questa emergenza, con risultati apprezzabili, ma con numeri ancora insufficienti. Le 122 Fondazioni Its contano, ad oggi, poco più di 20mila iscritti, un numero esiguo se confrontato con le centinaia di migliaia di tecnici che gli altri paesi europei formano ogni anno. La sfida è quella di utilizzare i fondi del Pnrr - 1,5 miliardi - per raddoppiare gli iscritti entro il 2026".

Franco Veroli