Macerata, Luca Traini a processo. Chiesto il rito abbreviato

L'udienza è stata rinviata al 16 maggio: una settimana per decidere. L'imputato, presente in aula, non ha rilasciato dichiarazioni

Luca Traini, in camicia rossa, all'uscita dal tribunale di Macerata (foto Calavita)

Luca Traini, in camicia rossa, all'uscita dal tribunale di Macerata (foto Calavita)

Macerata, 9 maggio 2018 - La difesa  ha chiesto il giudizio abbreviato al processo in corte d’assise che si è aperto questa mattina a carico di Luca Traini, accusato di strage, tentato omicidio plurimo e danneggiamenti aggravati dall’odio razziale, in quanto autore della sparatoria del 3 febbraio a Macerata. L'imputato, assistito dall'avvocato Giancarlo Giulianelli (VIDEO), è arrivato in aula intorno intorno alle 9 al tribunale di Macerata, scortato dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Ancona, dove è detenuto. Indossava una camicia rossa, non ha rilasciato dichiarazioni.

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Una settimana per decidere: è il tempo che si è presa la Corte per dare una risposta alla richiesta della procura della repubblica di effettuare una perizia psichiatrica sul 28enne. Il processo si è aperto con l'istanza, presentata dal suo difensore, del rito abbreviato purché non fosse condizionato dalla richiesta di perizia da parte dell'accusa. Una richiesta che, invece, è arrivata puntualmente da parte del procuratore Giovanni Giorgio e sulla quale gli otto giudici, due togati e sei popolari, si sono riservati di decidere. Da qui il rinvio dell'udienza a mercoledì prossimo, 16 maggio. 

"Non sembra, ma Luca Traini è un gigante buono e non è xenofobo", ha dichiarato il suo avvocato Giulianelli al termine dell'udienza. Secondo il legale Traini ha avuto "un momento di defaillance a livello psicologico dovuto a un evidente disturbo della personalità".

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Sono 13 le parti civili ammesse al processo. Ci sono i feriti dalla sparatoria del 3 febbraio, il Comune e il Pd locale. Estromesso invece il Pd nazionale, che per la Corte presieduta da Claudio Bonifazi non sarebbe stato direttamente danneggiato dal raid. Estromessa anche l'Acsim, che non tutelerebbe gli interessi lesi nella sparatoria. 

Sono otto i migranti che chiedono un risarcimento a Traini nel processo: Fadera Omar, Wilson Kofi, Festus Omagbon, Aymere Innocent, Makan Djabi, Mohammad Toure, Jennifer Otioto. Gideon Azeke. 

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Un tribunale blindato con circa 40 agenti all'esterno a formare un cordone per garantire la sicurezza dei presenti. Contro Traini si costituiscono parte civile i nordafricani che vennero feriti durante la sparatoria e i commercianti le cui vetrine furono danneggiate, in quella stessa circostanza. Anche il Pd nazionale aveva chiesto di essere ammesso come parte civile, ma il Tribunale lo ha estromesso. Traini sparò anche contro la sede del Pd locale in via Spalato. Respinta anche la richiesta di costituzione di parte civile da parte dell'Acsim, una delle associazioni che si occupa dell'accoglienza degli immigrati.

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Mohammad Toure (VIDEO), 25 anni, del Mali, il ferito più grave, rappresentato da Gianfranco Borgani (VIDEO), ha mostrato la ferita causatagli da Traini, prima dell'ingresso in tribunale. Accanto a lui Diabj Makan, del Mali, che si trovava accanto all'amico quando Traini ha sparato. Ayemere Innocent (VIDEO), invece,  pastore evangelico, 28 anni, della Nigeria, è stato ferito all'orecchio da Traini mentre stava andando a evangelizzare. È stato colpito ai giardini Diaz. Vive in Italia dal 2011, era ospite nell'associazione Gus, è uno scrittore. "Sono qui per chiedere giustizia. Io sono cristiano, non mi interessa la politica. Quel giorno non ho avuto paura di morire, credo in Dio e quindi perché dovrei avere paura di morire? Quel giorno sono stato grato a Dio perché sono ancora vivo".

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Al processo c'è anche Patrizia Meloni (VIDEO), l'insegnante di lettere di Traini alla scuola media Mestica di Macerata: "Sono qui per affetto. Perché stimo Luca. Nonostante quello che ha fatto. Andava benissimo in storia, in terza media alla fine mi disse timidamente che Mussolini gli piaceva tanto. Mi feci una grossa risata, speravo che gli passasse. Luca è un ragazzo dal cuore grande. Va sì perseguito penalmente ma sostenuto umanamente".

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