Manzi duella con Sangiuliano "Lasciamo stare almeno Dante"

La capogruppo del Pd in commissione Cultura: "Il ministro vuole distogliere l’attenzione dai problemi seri"

Manzi duella con Sangiuliano  "Lasciamo stare almeno Dante"

Manzi duella con Sangiuliano "Lasciamo stare almeno Dante"

"Dante Alighieri fondatore del pensiero di destra italiano? Un’affermazione, da parte del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che trovo caricaturale, finalizzata a una ricerca di pubblicità da parte del ministro e allo stesso tempo a distrarre l’opinione pubblica da temi ben più seri. Capisco il tentativo di cercare padri nobili per un pantheon abbastanza sguarnito, ma lasciamo stare almeno Dante". Non risparmia l’ironia la parlamentare maceratese Irene Manzi, capogruppo del Partito democratico in Commissione cultura alla Camera, dopo che il ministro Sangiuliano, nel corso della kermesse di Fratelli d’Italia a Milano, ha dichiarato: "Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri: la destra ha cultura, deve solo affermarla". "A parte che Dante era dei guelfi bianchi, quindi non si capisce perché dovrebbe essere di destra, ma tirare in mezzo alle contrapposizioni politiche uno dei più grandi poeti della storia della letteratura, attaccargli un’etichetta, tutto questo è indice di una visione improbabile, l’affermazione è fuori luogo – incalza Manzi –, specialmente se a farla è un ministro della cultura. Dopo, Sangiuliano ha cercato di motivare quanto detto. Io mi rendo conto che la destra è alla ricerca di nomi importanti e di un modo per attirare l’attenzione, ma da un ministro della cultura mi aspetterei qualcosa di più serio". Secondo Irene Manzi, "per dirla in modo letterario, appunto, ‘Voce del sen fuggita…’, una dichirazione completamente fuori contesto al fine di distrarre i cittadini. Oggi è Dante, domani chi lo sa. Al ministro piace pronunciare parole in libertà, ma non scomodiamo il padre della lingua italiana per coprire i problemi veri, come il caro benzina. Invece di pensare all’inflazione che si mangia gli stipendi, si impossessano, senza timore di sembrare ridicoli, anche di Dante. Se non fosse un momento drammatico per il Paese ci sarebbe da ridere. Le parole improbabili di Sangiuliano indicano la qualità dell’esecutivo Meloni, cioè tante chiacchiere e zero fatti. Le tante promesse elettorali non trovano attuazione, abbiamo visto lo sciopero dei benzinai, i provvedimenti sono inefficaci rispetto all’emergenza attuale. Questo momento richiederebbe serietà".

In discussione proprio in questi giorni anche i temi di Ischia e del terremoto. "Pensiamo alle emergenze vere – l’invito di Manzi –, non stiamo a scomodare i poeti. Tra l’altro, sarebbe sbagliato classificare Dante, il suo valore è nelle opere e non nelle categoria di destra o di sinistra".

Chiara Gabrielli