Marijuana vera venduta come ‘light’. Chiuso negozio a Porto Recanati

Nei guai i due responsabili

Marijuana

Marijuana

Macerata, 25 ottobre 2018 – Altro che libera vendita, nei prodotti sequestrati dagli agenti in quel negozio c’era marijuana vera e propria. E non erba ‘light’.  Continua l’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti sul territorio. Dopo i sequestri preventivi di prodotti a base di cannabis e la chiusura, a giugno, di due negozi a Macerata, l’attenzione della squadra mobile si è rivolta ora verso i cosiddetti ‘grow shop’ presenti lungo la costa. E’ stata infatti avviata un’articolata attività di accertamento scaturita anche dalla proliferazione di tale tipo di negozi, specializzati nella vendita di prodotti a base di cannabis e tra questi anche infiorescenze, resine ed oli estratti dalla stessa pianta, commercializzati o comunque pubblicizzati quali sostanze lecite e di libero acquisto. Dei negozi specializzati presenti anche nella provincia, l’attenzione è stata rivolta a un esercizio commerciale di Porto Recanati. Le prime analisi hanno rivelato che nei prodotti in questione era contenuta vera e propria sostanza stupefacente. Così, in un secondo momento, la squadra mobile ha proceduto all’ulteriore sequestro di circa 40 diversi prodotti in vendita nell’esercizio commerciale per verificare la presenza la percentuale di principio attivo presente. Nel frattempo, sempre più convinti che dietro l’attività commerciale di cui sopra si nascondesse di fatto una vera e propria attività di spaccio, gli agenti hanno prodotto una dettagliata informativa all’autorità giudiziaria ai fini dell’emissione di eventuali provvedimenti di competenza.  Dai successivi accertamenti effettuati, questa volta su disposizione della Procura, nei laboratori dell’Università, è arrivata la conferma che si trattava di marijuana con principio attivo dello 0,80%. Insomma, erba proibita a tutti gli effetti. Accertato quanto sopra, l’autorità giudiziaria ha contestato il reato di spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti del rappresentante legale dell’attività commerciale e di uno dei soci di maggioranza, emettendo inoltre decreto di sequestro preventivo delle sostanze stupefacenti presenti nel negozio, per il quale sono scattati i sigilli.