FILIPPO ROCCHI
Cronaca

Molinari e la Fermana: "Una stagione dura"

Fermo ha sempre avuto un rapporto speciale con l’Argentina. Tanti i fermani che tra la fine dell’Ottocento e gli inizi...

Molinari e la Fermana: "Una stagione dura"

Molinari e la Fermana: "Una stagione dura"

Fermo ha sempre avuto un rapporto speciale con l’Argentina. Tanti i fermani che tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento hanno deciso di fare la traversata atlantica e trasferirsi nel Paese albiceleste. Non a caso ancora oggi Fermo è gemellata con Bahia Blanca. E quel rapporto tra Fermo e Argentina è diventato ancora più profondo grazie a Hernan Rodolfo Molinari. "Fermo è stata casa mia", ha detto l’ex attaccante dei gialloblù ai microfoni della pagina Instagram Drogati di Fermana. 32 gol in 57 presenze per il classe ’82 che con la Fermana ha scritto un pezzo di storia. Trascinatore della squadra che conquistò il ritorno in Serie C, Molinari a Fermo ha lasciato un segno indissolubile. Oggi è tornato in Argentina, ma racconta ancora con orgoglio di aver chiuso la sua carriera con i gialloblù: "Quando avevo lasciato dopo la promozione in C avevo sempre avuto voglia di tornare per finire la mia carriera lì, è stata la ciliegina sulla torta. Purtroppo, il Covid non mi ha fatto chiudere la carriera in campo per salutare la Duomo, ma sono stato comunque felice che la mia ultima squadra sia stata la Fermana". Molinari ha anche parlato dell’ultima stagione, terminata con la retrocessione: "Non sono stato così vicino alla squadra, quindi non potrei dire cosa sia mancato per salvarsi. Però credo che per vincere si debba essere un tutt’uno uno: società, staff tecnico, giocatori, tifosi e stampa. Si vince e si perde insieme. La retrocessione è stata dura per tutti. Ho visto qualche partita e a volte meritavamo di vincere, ma i risultati non sono arrivati". Negli occhi dell’argentino però c’è ancora la festa per la promozione in Serie C: "Era stata strana perché avrei voluto vincere il campionato sul campo. Ricordo la festa in piazza, c’era tutta la città. Quella serata non doveva finire mai. Quell’anno ci siamo divertiti molto". Spazio anche per i suoi migliori compagni alla Fermana: "Ne ho avuti tanti forti. Se devo fare dei nomi dico Bertagnoli: già con noi era strepitoso e ora lo sta facendo vedere al Brescia in serie B. Poi De Pascalis, anche se purtroppo gli infortuni non lo hanno aiutato. Lui per me era un giocatore che poteva tranquillamente arrivare minimo in serie B".