REDAZIONE MACERATA

Muore investito da un furgone. Sotto processo una 26enne

L’ex comandante della Polstrada di Fabriano era rimasto vittima di un incidente a Sarnano. Ieri l’udienza in tribunale.

L’ex comandante della Polstrada di Fabriano era rimasto vittima di un incidente a Sarnano. Ieri l’udienza in tribunale.

L’ex comandante della Polstrada di Fabriano era rimasto vittima di un incidente a Sarnano. Ieri l’udienza in tribunale.

Investito da un veicolo dopo essere scivolato dal suo scooter: era morto così, dopo poco meno di mezz’ora di agonia, Antonio "Tonino" Luzzi, 60 anni, ex comandante della polizia stradale di Fabriano. L’incidente era avvenuto il 23 settembre del 2022, appena tre mesi dopo il pensionamento del comandante. Ieri in tribunale a Macerata l’udienza preliminare, davanti al giudice Claudio Bonifazi, che vede imputata per omicidio stradale Chiara De Angelis, 26enne di San Bendetto, che si trovava alla guida del Fiat Doblò che avrebbe investito il sessantenne lungo la strada provinciale 78 "Picena", nel territorio del Comune di Sarnano, sulla strada per Amandola.

I familiari di Luzzi, molto conosciuto per il suo ruolo di comandante della polizia stradale di Fabriano e benvoluto per i suoi modi di fare umani e gentili e per l’attaccamento al suo lavoro, sono difesi dall’avvocato Pier Giorgio Trinei: la moglie, la figlia e il fratello dell’uomo si sono costituiti parti civili.

In un primo momento, dopo le indagini la procura aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo sull’incidente. Ma l’avvocato Trinei aveva fatto opposizione, accolta dal giudice Giovanni Manzoni. Era stata disposta dunque una perizia cinematica, dopo la quale la conducente dell’auto è stata accusata di omicidio stradale.

Secondo quanto sostiene l’accusa, la ragazza avrebbe viaggiato a una velocità di circa 64-65 chilometri orari e, quindi, oltre il limite di 50 chilometri orari che vige su quel tratto di strada. Non sarebbe riuscita a mantenere il controllo del mezzo, pur avendo la possibilità di avvistare in tempo la presenza di un pericolo: il motociclo Suzuki, condotto da Luzzi, infatti, aveva tamponato un altro mezzo a due ruote. Luzzi era in comitiva con alcuni amici in sella alle due ruote e stava raggiungendo Pedaso. In seguito al tamponamento del mezzo che gli stava davanti, un motociclo Yamaha, la caduta sull’asfalto e poi il tragico investimento. Per l’uomo purtroppo, nonostante i tentativi di rianimarlo, non c’era stato nulla da fare. Inoltre sempre secondo l’accusa, la conducente del veicolo non avrebbe attuato alcuna manovra di emergenza, investendo il sessantenne.

Ieri mattina in tribunale l’udienza è stata rinviata al 27 novembre, per la richiesta di citare in giudizio anche l’assicurazione, come responsabile civile. L’imputata è difesa dall’avvocato Stefano Pierantozzi.

Chiara Marinelli