Non cancellare la festa del papà e della mamma

Mauro

Grespini

Come ogni festa ricordativa anche quella per il papà si riempie di iniziative e regali, ma nella solita giungla del business non mancano idee originali per far vivere momenti sereni a padri e figli. Oggi, 19 marzo, è il giorno dedicato a loro. E’ una tradizione che si rinnova; così a maggio sarà per la mamma.

I bambini hanno bisogno di punti di riferimento. E’ vero,

la società sta cambiando e con essa si modificano i modelli familiari: esistono le famiglie monoparentali, quelle ricomposte e ricostituite, quelle arcobaleno. C’è pure chi un genitore non ce l’ha più perché lo ha perso o non lo ha mai avuto, in quanto non è stato riconosciuto sin dalla nascita oppure per altri motivi. Bisogna aver rispetto di una condizione o situazione diversa e aiutare nel modo giusto questi bambini ad affrontare la loro realtà. Cancellare però la giornata del papà (o della mamma) per evitargli di vivere una frustrazione non sembra la soluzione migliore, anche perché un bimbo può partecipare alla festa del papà (o della mamma), pur non avendo un papà (o una mamma), magari in compagnia di un altro adulto cui vuole bene. Alzare una gabbia di protezione forse lo renderebbe più fragile e sofferente.

Inoltre non penalizzeremmo tutti gli altri bambini che un papà (e una mamma) ce l’hanno. A colpi di divieti ed eliminazioni verso ciò che può far dispiacere a qualcuno si rischia di far soffrire un po’ tutti e di far morire tradizioni, costumi e consuetudini del nostro vivere insieme. Del resto, includere significa aggiungere, non eliminare.