"Non siamo messi meglio degli Usa"

"La Corte Suprema degli Stati Uniti ha cancellato la sentenza Roe versus Wade che nel 1973 aveva riconosciuto l’aborto come diritto costituzionale. Il diritto alla salute delle donne americane è sempre più a rischio. Ma siamo sicuri che in Italia le cose vadano meglio?". È la domanda che si pone, e alla quale risponde, la Cgil delle Marche. "La relazione del ministro della Salute sull’attuazione della legge 19478, con i dati definitivi del 2020 – spiega la segretaria regionale Rosella Marinucci – conferma per la nostra regione una situazione allarmante. È vero che il 92,9% delle strutture effettuano l’interruzione volontaria della gravidanza (13 su 14), ma il 70% dei ginecologi sono obiettori (il 42,6 % degli anestesisti e il 22,5% del personale non medico), contro una media nazionale del 64,6%. Si aggiunga che il 13,5% degli interventi sono stati effettuati in clinica convenzionata autorizzata, percentuale particolarmente elevata rispetto al resto di Italia. All’assessora Giorgia Latini ricordiamo che la 194 è una legge dello Stato di cui va garantita la piena applicazione, salvaguardando il diritto all’obiezione ma con regole che garantiscano la presenza di un adeguato numero di medici non obiettori".