Macerata, 1 marzo 2018 - Nuovo sopralluogo dei carabinieri nella casa di via Spalato dove sarebbe stata uccisa e fatta a pazzi Pamela Mastropietro. È durato circa un’ora l’accesso effettuato oggi pomeriggio dai militari di Macerata con personale specializzato della scientifica. Era presente anche l’avvocato Simone Matraxia, legale insieme al collega Umberto Gramenzi di Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano accusato di omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere, insieme ad altri tre connazionali, due dei quali in carcere, come lui. Presenti anche gli altri legali.
I militari hanno scattato fotografie e preso misure delle mattonelle dell’appartamento, a tappeti, zerbini, concentrandosi su stoffe e tessuti e, in particolare, su un copriletto rosso. L’attenzione è stata attirata anche da una scatola di guanti di lattice da 100 pezzi, che sono stati contati uno a uno: ce n’erano 47. La scatola era stata segnalata dai carabinieri del Ris di Roma.
Oggi è stata depositata la relazione preliminare del tossicologo Rino Froldi. Tracce di morfina sono state trovate in vari organi del corpo di Pamela Mastropietro, fatto a pezzi e chiuso in due trolley. È una delle indiscrezioni che trapelano sul contenuto della relazione preliminare del perito della Procura di Macerata, depositata oggi. Secondo Froldi, la presenza diffusa della morfina dimostra che Pamela ha assunto eroina (che si ‘deteriora’ in morfina base), ma che non è morta per overdose. In caso di decesso per overdose – sostiene il perito – infatti, lo stupefacente tende a concentrarsi nella parte del corpo in cui è avvenuta l’assunzione.