Orim, ok al piano di ripristino. “Ma niente rifiuti esplosivi o infettivi’’

La Provincia: riapertura subordinata alle opere previste nel documento

Vigili del fuoco davanti alla Orim (foto Calavita)

Vigili del fuoco davanti alla Orim (foto Calavita)

Macerata, 9 gennaio 2019 - Via libera della Provincia al piano di ripristino della Orim, la ditta di smaltimento rifiuti speciali andata a fuoco il 6 luglio scorso a Piediripa. La presentazione del piano era stata prescritta al titolare Alfredo Mancini per procedere con le opere necessarie al ripristino delle condizioni dell’impianto prima del rogo e per mettere in campo le misure per scongiurare il verificarsi di nuovi incidenti e garantire adeguatamente e prioritariamente la salvaguardia ambientale e la salute dei cittadini.

Il piano è stato approvato con una serie di prescrizioni che tengono conto dei pareri resi nei diversi tavoli tecnici. In particolare è stato imposto alla ditta di completare preliminarmente tutte le misure di messa in sicurezza; di rispettare tutte le prescrizioni impartite dal Comune di Macerata sull’agibilità dell’immobile, dall’Asur per le questioni inerenti la salute dei lavoratori e dei cittadini nonché dei vigili del fuoco per ciò che concerne la normativa antincendio, con particolari restrizioni sul carico di incendio specifico che dovrà essere garantito in ogni porzione dell’impianto; di redigere, entro il 4 marzo 2019, un aggiornamento del piano di emergenza da trasmettere al prefetto.

La concreta ripresa dell’attività sarà subordinata all’avvenuta esecuzione di tutte le opere previste nel piano di ripristino e avverrà gradualmente. Altre prescrizioni riguardano la quantità massima dei rifiuti che potranno essere gestiti in una prima fase, mentre saranno eliminati definitivamente dalla gestione i rifiuti che hanno caratteristiche di pericolo esplosivo e infettivo, e una serie di codici CER di rifiuti principalmente pericolosi.

Il progetto per la ricostruzione delle parti danneggiate dall’incendio sarà sottoposto ad una specifica procedura con ulteriori valutazioni da parte della Provincia e degli organi di controllo. Nel provvedimento si conferma tuttavia la permanenza ad oggi delle prescrizioni e limitazioni della diffida emessa dalla Provincia di Macerata il 28 dicembre 2018 che impediscono ulteriori lavorazioni all’interno della campata «A» fino a quando la stessa non sarà adeguatamente confinata. Con lo stesso provvedimento è stato evidenziato alla ditta che il reiterarsi di violazioni che determinino situazioni di pericolo o di danno per l’ambiente comporterà la revoca dell’Aia e la chiusura dello stabilimento.