Ospedale, nuovi macchinari grazie ai privati

Donati un ecografo di ultima generazione e un sistema a ultrasuoni. A Oncologia un apparecchio per evitare la perdita dei capelli

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di Marta Palazzini

Il patrimonio strumentale dell’ospedale si arricchisce grazie alle donazioni dei privati ai reparti di chirurgia, medicina e oncologia, per un valore di circa 230mila euro. Si tratta di un ecografo di ultima generazione, top di gamma, donato da Gianna Piera Silvetti al reparto di medicina, direttO da Roberto Catalini; un sistema a ultrasuoni per la chirurgia resettiva epatica, donato dalla Lube al reparto di chirurgia, diretto da Walter Siquini; infine una apparecchiatura che permette la riduzione della caduta dei capelli alle pazienti affette da malattie oncologiche, donata dal Rotary Club al reparto di oncologia, diretto da Nicola Battelli.

Il nuovo ecografo è stato collocato nella sala dedicata e intitolata al dottore Stefano Pieroni, dirigente medico che ha prestato servizio nel reparto per molti anni. "Sono strumenti che arricchiscono il patrimonio strumentale di questa struttura – ha sottolineato la direttrice dell’Area vasta 3 Daniela Corsi, presentando i macchinari –. Il sistema a ultrasuoni aggiunge una qualifica importante al reparto, perché è uno strumento di altissimo valore chirurgico; poi, il nuovo ecografo consente di individuare le placche eteromasiche, così da poter fare uno studio approfondito dei flussi arteriosi e venosi. Infine, un’apparecchiatura mirata al benessere femminile, perché in grado di ridurre la caduta dei capelli nelle pazienti oncologiche: questo dispositivo si aggiunge ai due già presenti". "Avrei voluto fare questa donazione in anonimato, poi sono stata stimolata da amici e conoscenti ed eccomi qua – ha spiegato la donatrice Gianna Piera Silvetti –. L’apparecchio si chiama ‘Maria Italia’, in onore di chi ci protegge dall’alto, ma anche perché mi sento una verace italiana. Oggi (ieri, ndr) è un giorno dedicato all’amore, all’aiuto e alla solidarietà". Il nuovo ecografo, come spiegato dal direttore Catalini, "è il primo nelle Marche, e il decimo in tutta Italia". "Come Lube cerchiamo sempre di fare il nostro meglio – ha aggiunto l’imprenditore Luciano Sileoni –. In un modo o nell’altro noi cerchiamo sempre di partecipare, tutte le volte che la dottoressa (Daniela Corsi, ndr) ci chiama". "I grandi progetti si raggiungono con la collaborazione di tutti e questo risultato va condiviso con chi ha contribuito a realizzarlo – ha dichiarato Mirella Staffolani, presidente del Rotary Club –. La mia proposta è arrivata innanzitutto dalle esigenze manifestate dal direttore Battelli e dai dottori; inoltre, è mossa dalla volontà di aiutare quelle donne che, oltre a dover affrontare una brutta malattia, si vedono anche deturpate per la perdita dei capelli". "Dobbiamo fare il nuovo ospedale – ha concluso il sindaco Sandro Parcaroli –, ma deve essere una struttura che mantenga la vostra dimensione, quella umana: per realizzarlo è bene che pubblico e privato siano insieme".