REDAZIONE MACERATA

"Pepa, uno sceriffo del Far West con l’Arci"

Fiordomo attacca l’intervento del sindaco. Mentre Malleus propone il compromesso: concerti acustici per evitare rumori eccessivi

Enrico Ragni, in arte Malleus, interviene nella vicenda

Enrico Ragni, in arte Malleus, interviene nella vicenda

Non si attenua in città il dibattito sul caso del circolo Arci di Recanati, invitato venerdì scorso dal sindaco Pepa a porre fine al concerto musicale che si stava protraendo fin dopo la mezzanotte e che costituiva un disturbo alla quiete pubblica, problema per il quale generalmente il primo cittadino viene ritenuto responsabile.

Non è, in questo caso, dello stesso parere il Movimento Vivere Recanati, rappresentato da Francesco Fiordomo, che dopo l’accaduto reagisce ironizzando sul comportamento del sindaco Pepa, accusato di essersi comportato come uno "sceriffo nel Far West". La critica riguarda principalmente il fatto che, a loro avviso, l’intervento del sindaco non sarebbe stato necessario e che la questione avrebbe dovuto essere gestita dalle autorità competenti (come la polizia locale), anziché da una sorta di azione personale del sindaco. Ci si dimentica che il primo cittadino è intervenuto in un’ora in cui non ci sono turni notturni della polizia municipale, e che era stato investito del problema direttamente da un cittadino: per questo ha ritenuto suo dovere intervenire prendendo contatti con il presidente dell’Arci per risolvere il problema.

Nel dibattito, fuori da ogni intento polemico, interviene anche Malleus, al secolo Enrico Ragni, famoso artigiano amanuense creatore della bottega che porta il suo nome e che ha avuto, per molti anni, la propria sede e uno studio di registrazione a Villa Colloredo Mels. Malleus propone una soluzione che cerca di conciliare i diritti dei residenti con quelli degli artisti e delle persone che desiderano partecipare alla vita culturale della città. Il concerto in acustica potrebbe essere visto come un tentativo di trovare una mediazione che soddisfi entrambe le parti.

La proposta è semplice, ma richiede una piccola disciplina: gli strumenti a corda, come le chitarre acustiche e i contrabbassi, dettano legge per il livello del volume di tutti. Tutti gli altri strumenti, come percussioni, bassi amplificati, tastiere e anche la voce si adeguano al volume naturale di una chitarra acustica. Anche con casse potenti, è fondamentale regolare il volume per creare un mix equilibrato in cui ogni strumento trova spazio, senza sovrastare gli altri. Seguendo questa semplice regola, il livello in decibel si riduce a un quarto di quello di un normale impianto audio, perfetto per 30-50 persone.

Asterio Tubaldi