Per Pasqua un augurio di pace

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Mauro

Grespini

Cosa vogliamo trovare nell’uovo di Pasqua? Liberi finalmente

dal Covid, pace fra Russia e Ucraina: sono i desideri in cima alla lista per tornare a vivere più sereni, facendo anche vedere il sorriso senza mascherina. Il vescovo

di Macerata, monsignor Nazzareno Marconi, ragionando con gli insegnanti di religione, ha detto in questi giorni che l’uomo preferisce di gran lunga fare la "Via crucis" al contrario, così da potersi allontanare dal Calvario, dalla sofferenza, dalla morte, perché evidentemente la fede

non è tanto forte da essere considerata fonte di salvezza. Riflessione consegnata a ciascuno di noi per la Pasqua. Ma come vogliamo che sia il nostro "passaggio" su questa terra? In settimana due notizie bruttissime hanno mostrato

le facce della stessa medaglia. Una riguarda la parte più brutta dell’animo umano, quella che innesca violenza e, nel caso della rissa allo stadio di Matelica, finisce per rovinare un momento di sport nato

per accomunarci. L’altra

è la scomparsa del preside Maurizio Cavallaro, un uomo buono e intelligente, che ha speso i suoi talenti per il bene della comunità, soprattutto per educare i più piccoli al rispetto delle persone e ai valori della reciprocità. Le testimonianze

di affetto giunte da una miriade di persone sono il segno

che nella vita chi semina bene raccoglie buoni frutti o li lascerà alle future generazioni. Come fanno i piccoli compagni di Ettore, un bambino Down che gioca a calcio nei "Pulcini" del Montecassiano: è l’esempio di come lo sport sia inclusione e non divisione. Eccola

la "sorpresa" più bella nell’uovo pasquale!