Piccolo è bello, ma serve senso della misura

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Mauro

Grespini

Per tornare a vivere dopo gli sconquassi del terremoto la nostra montagna deve fare squadra. Contro lo spopolamento e il "deserto" di servizi l’unica carta vincente è la coesione nel perseguire il rilancio del territorio visto come risorsa su cui puntare senza distinguo, lasciando da parte i particolarismi e gli interessi di "campanile", perché oggi, di fronte alle sfide globali, si vince o si perde tutti insieme. Il "piccolo è bello" va difeso, così come vanno rispettate le municipalità quali presidi di democrazia. Però non bisogna smarrire il senso della misura, altrimenti perdiamo di vista l’alto profilo, a scapito dei più. Come nel caso della decisione del consiglio comunale di Bolognola di voler uscire – con parte del territorio – dal Parco nazionale dei Sibillini. Parliamo di un Comune di circa 150 abitanti che si estende fra i monti azzurri per quasi 26 chilometri quadrati. Per ragioni evidentemente legittime, si è scelto di badare al proprio tornaconto in barba a una strategia comune di tutela di luoghi straordinariamente belli che in fondo sono patrimonio dell’umanità. E la cui valorizzazione complessiva torna a beneficio anche della stessa Bolognola. Al di là di come finirà la vicenda, il gesto in sé è mortificante per la storia del Parco; la mossa è un boomerang da "scacco matto". Possibile che non ci siano soluzioni? Persino i grandi d’Europa (addirittura in rappresentanza di 44 Stati!) si sono radunati per trovare nella "magia" di Praga l’alchimia giusta che possa salvarci dalla crisi del gas. Cerchiamo anche noi, fra i nostri monti, la "pietra filosofale".