Popolazione in calo, persi 1.121 residenti

L’emorragia demografica in provincia non si ferma, positivo il saldo migratorio con l’estero. Nel capoluogo meno 78 abitanti in otto mesi

Migration

di Franco Veroli

L’emorragia sembra più lenta rispetto agli ultimi due anni, ma non si ferma. Da inizio gennaio a fine agosto di quest’anno i residenti in provincia di Macerata sono passati da 305.249 a 304.128: un calo di 1.121 persone, una media di 140 al mese. Ed è bene sottolineare che ad attenuare una tendenza in corso da anni c’è un positivo saldo migratorio con l’estero: per 548 maceratesi che hanno lasciato la nostra terra per dirigersi in un paese straniero, da oltre frontiera sono arrivati in 1.449 (+ 901). Per il resto i numeri dell’ultimo aggiornamento Istat sono, ancora una volta, impietosi. In alcuni comuni, come Bolognola, Castelsantangelo sul Nera e Fiastra, la cicogna non si è proprio fatta vedere: nessun nato. In altri comuni, sempre dell’entroterra, è stata registrata una sola nascita (come a Fiuminata, Poggio San Vicino, Ussita), oppure due (come a Camporotondo di Fiastrone, Gagliole e Penna San Giovanni) o tre (come a Cessapalombo, Esanatoglia, Monte San Martino). Due sono i nati a Monte Cavallo, ma non sono bastati per evitare che la popolazione scendesse sotto quota 100 (da 102 a 98), una soglia che ha in qualche modo un valore anche simbolico, visto che si passa da tre a due cifre. Anche laddove le cose sono andate meglio, come a Visso in cui sono venuti al mondo quattro maschietti e tre femminucce, il numero non riesce comunque a competere con quello dei morti, cioè quattordici, esattamente il doppio. Ed è proprio il saldo naturale tra nati e morti che chiarisce come risalire la china sia un’impresa particolarmente difficile, ammesso che sia possibile.

In otto mesi, infatti, in tutta la provincia i nati sono stati 1.177, una media di 147 al mese, mentre i morti sono stati 2.823 (1.646 in più, oltre il doppio), una media di 352 al mese. Anche tenendo conto dei decessi correlati alla pandemia il quadro di fondo non cambia. In questo contesto Civitanova si conferma la città più popolosa, incrementando il numero dei suoi residenti da 41.735 a 41.756; Macerata segue al secondo posto, ma lungo una linea calante, da 40.820 a 40.742 abitanti; ancora in calo Tolentino, da 18.143 a 17.994 abitanti; in crescita Recanati, da 20.771 a 20.790. Ci sono anche altri centri che restano stabili o registrano una lieve crescita, ma – appunto – non fanno la differenza. I primi effetti di questo trend si sono già visti nelle scuole dell’Infanzia e Primaria della nostra provincia, che hanno visto una significativa contrazione del numero degli iscritti al primo anno, con conseguenti rischi di accorpamento delle classi e degli istituti dove il fenomeno è più marcato, cioè nell’entroterra. Tutte le forze politiche hanno evidenziato la necessità di rilancio delle aree interne e di ripensare e rimodulare lo sviluppo dell’economia provinciale. Al momento, però, sembra senza particolari successi.