"Ragazzina autistica maltrattata" Revocati i domiciliari alle insegnanti

Secondo il giudice Bonifazi, dopo le autosospensioni non c’è più una situazione di pericolo per l’alunna. L’avvocato Coltorti: "Morroto ha ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà da genitori di altri studenti"

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di Paola Pagnanelli

Tornano libere, ma per un anno non potranno occuparsi di disabili l’insegnante di sostegno Alessia Cingolani e Marta Morroto, assistente alla comunicazione, accusate di aver maltrattato una ragazzina autistica di cui dovevano occuparsi in una scuola superiore di Tolentino. A revocare gli arresti domiciliari è stato il giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi. La misura cautelare per le due era stata disposta la settimana scorsa, al termine delle indagini partite a marzo. Dopo la segnalazione di una tirocinante della scuola, i carabinieri avevano nascosto le telecamere nelle aule dove Cingolani e Morroto erano con la ragazzina, e per 15 giorni avevano visto cosa accadesse a scuola.

Avrebbero così documentato che l’insegnante di sostegno e l’assistente, invece di occuparsi della ragazza, sarebbero state al cellulare oppure avrebbero letto dei documenti; in altre occasioni, le due avrebbero denigrato la studentessa, oppure l’avrebbero minacciata di toglierle la merenda o altre sue cose, avrebbero di continuo svalutato quello che faceva dicendo che per lei sarebbe stata necessaria una struttura dedicata e non la scuola pubblica. In alcuni casi, ci sarebbero stati anche schiaffi. Alla luce di questo materiale, il sostituto procuratore Rita Barbieri aveva chiesto gli arresti domiciliari e il giudice Bonifazi aveva disposto la misura. Giovedì Cingolani e Morroto, davanti al giudice, hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Gli avvocati Nicola Piccinini, Renato Coltorti e Diego Casadidio avevano comunque chiesto la revoca dei domiciliari, facendo presente che entrambe si sono sospese. Il giudice Bonifazi, pur rilevando che il quadro indiziario è lo stesso, ha preso atto che ora non c’è più una situazione di pericolo per la ragazzina. Dunque ha revocato i domiciliari, sospendendo però entrambe per 12 mesi dall’incarico di insegnante di sostegno per Cingolani, e dall’assistenza ai disabili per Morroto.

"Al giudice era stata rappresentata una situazione che andava interrotta, almeno stando alla rappresentazione della procura, e ha fatto bene a disporre la misura contro cui non abbiamo fatto istanza di riesame – ha commentato l’avvocato Nicola Piccinini, che difende Cingolani con il collega Diego Casadidio –. E nello stesso modo ora il gip ha fatto bene a revocare i domiciliari, non essendoci più le esigenze che li avevano richiesti. Cingolani tornerà a insegnare nella scuola dove è di ruolo, lasciando il sostegno. Per altro respinge ogni accusa, e conta quanto prima di poter dimostrare la correttezza del suo operato". "Marta Morroto è stata talmente scioccata che non pensa affatto di tornare a occuparsi di disabili per ora – ha aggiunto l’avvocato Renato Coltorti –. Il giudice Bonifazi ha dimostrato la capacità di cogliere l’essenza delle cose e di non farsi influenzare. Siamo fiduciosi di poter chiarire la situazione e di uscirne indenni. La mia assistita è anche moralmente più sollevata da quando, attraverso il marito, ha ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà da parte dei genitori di altri studenti di cui si era occupata, tutti sicuri della sua innocenza. Si leggono tante cattiverie, e invece una ragazzina con sindrome di Down non vuole più andare a scuola perché non c’è Marta".