Rissa Cadice, il fratello di Emilio Di Puorto. "Ho paura per lui"

La preoccupazione del familiare volato in Spagna, dopo che il fratello (studente di Unicam) è stato arrestato

Emilio Di Puorto e un fermo immagine del video pubblicato da Diario de Cadiz (Youtube)

Emilio Di Puorto e un fermo immagine del video pubblicato da Diario de Cadiz (Youtube)

Macerata, 27 maggio 2019 - «Ha sbagliato ma sono preoccupato per la sua permanenza in quel carcere». Stani Di Puorto è il fratello minore di Emilio, il ragazzo campano, 29 anni tra 11 giorni, arrestato per la rissa all’uscita di una discoteca a Cadice, poco dopo le 6.30 di sabato, nella quale è stato gravemente ferito un giovane del posto. Emilio studia e vive a Camerino, dove è iscritto alla facoltà di giurisprudenza di Unicam. Era in Spagna per l’Erasmus. La rissa è stata immortalata in un video choc. Sarebbero quattro gli italiani coinvolti. Di Puorto, accusato di tentato omicidio, è l’unico per cui ieri non è stata disposta la scarcerazione: proprio lui avrebbe dato un calcio in testa alla vittima. Il fratello, 25 anni, risponde al telefono mentre è in viaggio. Sta andando a Cadice. 

Ha avuto modo di parlare con Emilio?

«No, non so come stia, quali siano le sue condizioni fisiche. Saperlo in quella prigione mi agita. Ho paura che possa succedergli qualcosa di brutto. Il giudice poteva applicare altre misure restrittive. I domiciliari o l’obbligo di firma ad esempio».

Suo fratello ha precedenti?

«È incensurato».

Che tipo è?

«Un ragazzo sempre calmo. Mai stato coinvolto in risse».

Usava fare ‘serata’?

«E’ più il tipo da biblioteca e divano piuttosto che un discotecaro». 

Come ha appreso la notizia? 

«Mi hanno informato dei ragazzi che sono in Spagna, amici di mio fratello. Ho subito contattato l’ambasciata e il consolato. Gli hanno assegnato un avvocato d’ufficio ma io ho già preso contatti con un legale del posto. Lo incontrerò domani (oggi, ndr)». 

Cosa ha pensato quando ha visto le immagini del video della rissa?

«Quella non è la persona che conosco. E’ alterata».

Cosa sa di quella serata?

«Erano tutti ubriachi. Non so come siano andati i fatti, confido nelle autorità spagnole».

Quanto rimarrà a Cadice?

«Non so se mi fermerò lì. Ho paura che qualcuno per ripicca possa farmi qualcosa. Domani (oggi, ndr) intanto vedrò l’avvocato e spero di poter incontrare Emilio».

I vostri genitori?

«Sono rimasti a casa». 

Suo fratello studia giurisprudenza.

«Gli mancano una decina di esami per la laurea». 

Anche lei era iscritto a Unicam?

«Sì, ora sto facendo tirocinio da un avvocato a Caserta»

Siete molto affiatati?

«Abbiamo condiviso molte esperienze»

Emilio, da quanto era in Spagna?

«Da settembre, sarebbe dovuto tornare tra 20 giorni».

Era mai andato a trovarlo?

«Diverse volte. Eravamo già stati anche nella discoteca davanti alla quale c’è stata la rissa. Belle serate, senza mai problemi».