"Rotatoria pericolosa come le altre, va illuminato il lato est della statale"

Il comitato del quartiere di Fontespina, Cea, difende la rotatoria sulla statale 16, sottolineando che non è più pericolosa di altre. Propone l'illuminazione della parte est della statale Adriatica e attraversamenti con semafori a chiamata per migliorare la sicurezza.

"Rotatoria pericolosa come le altre, va illuminato il lato est della statale"

"Rotatoria pericolosa come le altre, va illuminato il lato est della statale"

"La rotatoria di Fontespina non è più pericolosa rispetto ad altre rotatorie in città. Necessario, invece, illuminare anche la parte est della statale Adriatica e creare attraversamenti con semafori a chiamata". A parlare è Angelo Broccolo, referente del comitato del quartiere di Fontespina, Cea, che risponde alla polemica sollevata dall’opposizione sulla rotonda di Fontespina, sulla statale 16. "La rotatoria non presenta gradi di pericolosità superiore ad altre della città. La prova sta nel fatto che gli incidenti si sono verificati prevalentemente nelle ore notturne, con i conducenti che si sono dileguati velocemente, segno evidente che proprio a posto con la coscienza non erano, senza chiedere risarcimenti al Comune per la pericolosità dell’opera. Per quanto riguarda lo smaltimento del traffico nelle ore di massimo afflusso - ha continuato Angelo Broccolo - l’opera svolge il suo lavoro senza creare particolari problematiche ed è l’unico modo per uscire in sicurezza dal quartiere per chi si dirige verso nord. Secondo il comitato Cea, come segnalato oramai da svariati anni, quello che è di primaria importanza e contribuirebbe a rendere sicuro tutto il quartiere è illuminare anche la parte est della statale Adriatica, creare attraversamenti con semafori a chiamata, e non quelli inutili istallati recentemente, oltre all’istallazione dei pannelli che indicano al conducente la velocità con cui sta attraversando il centro urbano. Queste le proposte sulle quali il comitato chiede alla politica di confrontarsi" ha concluso Broccolo.

Chiara Marinelli