PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Sassi e bottiglie lanciate contro le auto: condannato

Davanti al giudice un 59enne che dalla sua macchina avrebbe colpito altri mezzi compresa una gazzella dei carabinieri. Due persone rimasero ferite.

Sassi e bottiglie lanciate contro le auto: condannato

Sassi e bottiglie lanciate contro le auto: condannato

Sassi e bottiglie lanciati contro le auto che incrociava, compresa quella dei carabinieri. Per questo è stato condannato il 59enne settempedano Maurizio Codoni. I fatti erano successi la sera del 3 aprile e del 19 maggio 2018, lungo la strada 361 tra San Severino e Gagliole. Secondo l’accusa, in quelle occasioni Codoni si era messo al volante della sua Volvo, e poi aveva iniziato a girare lanciando dall’auto una bottiglia di birra e sassi contro le vetture che incrociava lungo il percorso. Ne avrebbe colpite dieci, Audi, Volkswagen, Alfa Romeo, persino una dei carabinieri di Camerino.

Due persone rimasero ferite al volto, a causa della rottura del parabrezza, e riportarono lesioni con dieci giorni di prognosi. Dopo il sasso lanciato contro i carabinieri, la pattuglia lo fermò accertando anche che aveva un tasso alcolemico troppo elevato. Così il settempedano si era ritrovato accusato di danneggiamento aggravato, lesioni e guida in stato di ebbrezza. Al termine di un primo processo però il giudice Daniela Bellesi aveva rilevato la mancanza delle querele per i danneggiamenti alle auto, e così aveva prosciolto l’imputato, che aveva poi superato l’accusa di guida in stato di ebbrezza con un periodo di volontariato. Ma poi era emerso che il danneggiamento contro un mezzo delle forze dell’ordine non richiede la querela, è procedibile d’ufficio, così come le lesioni aggravate dall’uso di un sasso. Così per queste due accuse il fascicolo è tornato in tribunale, davanti al giudice Domenico Potetti, e il processo si è chiuso l’altro giorno. Come chiesto dal pm Francesca D’Arienzo, il giudice ha condannato Codoni a due anni e mezzo di reclusione senza il beneficio della sospensione condizionale.

Una delle due persone ferite, parte civile al processo, dovrà essere risarcita con 4.500 euro in attesa di stabilire in sede civile la somma intera. Codoni però, difeso dagli avvocati Donato Attanasio e Riccardo Callea, potrà ora fare appello contro la sentenza di primo grado.