Scabbia a San Severino Marche, studente contagiato

Sottoposti a controlli anche i compagni

Il direttore dell’Area Vasta 3, Maccioni, fa il punto sul caso di scabbia (Calavita)

Il direttore dell’Area Vasta 3, Maccioni, fa il punto sul caso di scabbia (Calavita)

San Severino Marche (Macerata), 14 aprile 2019 - La sorellina prende la scabbia e contagia anche il fratello. Scatta la profilassi per uno studente di una scuola di San Severino. Si tratta di un giovane residente a Tolentino che frequenta il primo anno delle superiori ma la situazione è già sotto controllo e pare non ci siano rischi di contagi né tantomeno di epidemie.

«Confermo che c’è stato questo caso di scabbia – spiega il direttore dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni -. L’Asur ha subito preso in carico il paziente che è stato affidato all’unità di prevenzione. Ovviamente sono state poste in essere tutte le pratiche previste in questi casi dal protocollo».

La scabbia in realtà non è nulla di pericoloso, una infezione della pelle che provoca molto prurito. Nel caso specifico, lo studente pare abbia contratto la malattia contagiato dalla sorella più piccola per cui è stata avviata la profilassi e l’Asur, nel corso dei controlli e dell’indagine epidemiologica è arrivata anche al fratello che aveva sì contratto l’infezione ma non ne mostrava ancora i sintomi. Quindi è stata avvertita la scuola che ha subito provveduto a sanificare gli ambienti: in presenza di scabbia è inutile disinfestare le stanze ma è necessario invece pulire accuratamente gli ambienti anche attraverso l’uso di strumenti a getto di vapore ad alta temperatura.

Lo studente è stato ovviamente isolato e sottoposto alle cure necessarie e prestissimo potrà tornare a scuola. I compagni di classe andranno inoltre tenuti sotto controllo per verificare che non vi siano stati contagi. La malattia può avere un periodo di incubazione fino a 40 giorni, può colpire chiunque, indipendentemente dall’igiene personale, senza distinzione di età o sesso ed è normalmente presente anche nei Paesi sviluppati.

Non sono rari i casi di scabbia che si sono verificati e non solo a San Severino: due anni fa interessò la casa di riposo settempedana Lazzarelli, nella primavera dello scorso anno invece, la scabbia norvegese colpì l’ospedale di comunità di Matelica, e qualche mese più tardi, a novembre, un episodio si era verificato a Petriolo in un allievo delle elementari. Quello più recente invece è stato il contagio di due fratellini residenti a Tolentino all’interno del villaggio container in contrada Cristoforo Colombo.