Sentiero Valle dei Grilli, Legambiente chiede risposte dopo un anno

"Dieci associazioni hanno chiesto lumi sulla prospettiva di recupero della chiesa e di riapertura della strada della Valle dei Grilli, chiusa per un’ordinanza, al sindaco di San Severino e al presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone ma non abbiamo avuto alcuna risposta". A sottolinearlo, sul proprio profilo social, è il circolo settempedano Il Grillo di Legambiente che ricorda la mobilitazione dello scorso anno per chiedere la riapertura del sentiero della Valle dei Grilli e il recupero dell’abbazia di Sant’Eustachio. Il sentiero ha un’origine medievale ed è una tappa importante della cosiddetta "via breve" che collegava Roma a Loreto passando proprio da Camerino e San Severino. "La fruibilità della strada – sostenevano le associazioni firmatarie della mobilitazione – può contribuire a rafforzare quel turismo lento tanto in voga in questo periodo post Covid, con beneficio per la comunità locale e non solo". Mesi fa aveva risposto il presidente dell’ente comunitario, Matteo Cicconi, spiegando che insieme al Comune di San Severino era stata presentata alla Regione una richiesta formale per ottenere un finanziamento per la messa in sicurezza del sentiero della Valle dei Grilli. Il problema principale sarebbe relativo al rischio frana delle pareti rocciose lungo il percorso. All’epoca faceva anche sapere che l’Unione stava pensando di incaricare una figura tecnica per redarre un progetto preliminare al fine di calcolare le risorse necessarie per la salvaguardia del luogo. Oggi qualcosa si sta muovendo. L’Unione ha chiesto un ammontare di 500mila euro alla Regione per due interventi, fra i quali proprio la messa in sicurezza della parete rocciosa soprastante l’Abbazia di Sant’Eustachio. A giorni dovrebbe arrivare una risposta ufficiale: "Le risorse – spiega Cicconi – sarebbero utilizzate per un primo stralcio di interventi. La nostra richiesta è ancora in fase di valutazione. Si tratta di denaro che arriva dallo Stato alle Regioni. Queste, di conseguenza, vengono ripartire fra le unioni montane".

Gaia Gennaretti