Servizio "pre-scuola" a pagamento Altra brutta sorpresa per le famiglie

L’assistenza prima delle 8 affidata a una cooperativa: i genitori dovranno mettere mano al portafogli. Cassetta: "Coprivamo le spese per il personale extra con i fondi per la pandemia, ma ora non ci sono più"

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di Paola Pagnanelli

Suona la campanella, e subito bisogna mettere mano al portafogli. Da quest’anno, a quanto sembra, anche per il servizio pre-scuola, cioè la possibilità di lasciare i bambini a scuola prima delle 8. "Dal nostro istituto – spiega una famiglia con la figlia alla elementare Salvo D’Acquisto – è arrivato un messaggio con cui ci informano che il pre-scuola quest’anno sarà gestito dal Comune, e affidato alla cooperativa Ea Giovani, la stessa che assiste i bambini che mangiano alle mense scolastiche. Ancora non si sa quanto costerà, ma è certo che il servizio che è sempre stato gratuito ora è diventato a pagamento. E per fortuna che il Comune non ha fatto i fuochi d’artificio a San Giuliano per aiutare le famiglie". La questione è già all’attenzione della giunta, nel tentativo di trovare una soluzione. "Con l’emergenza Covid – spiega l’assessore Katiuscia Cassetta –, era necessario usare più ingressi e tenere i bambini separati. Per farlo serviva più personale, che le scuole non avevano. Così il Comune, utilizzando i fondi straordinari legati alla pandemia, aveva sostenuto la spesa del personale extra, e le famiglie avevano continuato ad avere il servizio in modo gratuito. Quest’anno però le restrizioni non ci sono più e neanche i fondi, ma le scuole non hanno ancora tutto il personale previsto. Le comunicazioni dal governo sono arrivate da poco, abbiamo detto alle scuole di organizzarsi, ma alcune aspettano il completamento degli organici in questi giorni. Ho sentito i presidi, alcuni riescono a garantire il servizio pre-scuola dalle 7.45, ma non dalle 7.30; altri non riescono. La soluzione più veloce che abbiamo proposto è stata quella di utilizzare il personale della cooperativa Ea Giovani, che è sperimentato e rodato, anche per il pre-scuola". I costi non dovrebbero essere ingenti, ma dipenderanno anche dal numero di bambini che chiederanno di entrare prima. "In genere si tratta di 300 alunni, ma non abbiamo ancora dati precisi. In base a quanti saranno, si divideranno la spesa per l’assistenza. Capisco che i genitori che devono andare a lavorare abbiano bisogno subito del servizio, ma purtroppo per ora la situazione è questa. Abbiamo chiesto di sapere quanti devono entrare prima, così vedremo cosa si può fare". Della questione si riparlerà in un incontro già fissato per lunedì. Le scuole dovranno affrontare anche un altro problema, al momento senza soluzioni. "Abbiamo fatto un giro nelle scuole – conferma l’assessore Cassetta – e abbiamo visto tutte quelle aule belle grandi, e mi sono chiesta come faremo a scaldarle questo inverno se le cose restano come ora". Anche questa infatti è una delle ricadute della crisi energetica. Era stato valutato di non fare lezione il sabato, "ma speriamo proprio di no, per questi ragazzi che finalmente dopo due anni possono stare in classe senza restrizioni".